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25 milioni per rinnovare il parco veicoli: ecco come sono diversamente concessi rispetto al passato

La prima sostanziale novità è che la fetta più consistente della torta – pari a 15 milioni di euro – viene concessa per la rottamazione di veicoli vetusti con acquisto di nuovi euro  VI stepE. Ma non è l’unica di quelle presenti nel decreto apparso in Gazzetta Ufficiale il 13 settembre, giorno che segna lo spartiacque per la concessione dei sostegni. Dal 14 settembre, in poi, sono possibili. Prima no

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C’è qualcosa di nuovo negli incentivi stanziati dal governo con un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti datato 6 agosto 2024, ma giunto in Gazzetta Ufficiale soltanto il 13 settembre 2024, per ringiovanire e ripulire il parco veicolare. Una fetta consistente e comunque superiore rispetto al passato viene destinata alla rottamazione dei veicoli più obsoleti (Euro IV, Euro 4 ed inferiori) ancora in circolazione, rispetto a quelli di classe superiore (EuroV e EuroVI).

Più precisamente i fondi vengono così ripartiti:

–                2,5 milioni di euro servono a sostenere l’acquisto di veicoli di nuova motorizzazione di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 ton (LNG, CNG, ibrido, elettrico), ma anche la riconversione di veicoli a motorizzazione termica in veicoli a trazione elettrica;

–                15 milioni di euro sono destinati alla rottamazione di veicoli a motore diesel di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 ton, con contestuale acquisto di veicoli EuroVI stepE;

–                7,5 milioni di euro vanno a incentivare l’acquisto di rimorchi/semirimorchi per il trasporto combinato ferroviario UIC e/o marittimo IMO; rimorchi/semirimorchi o equipaggiamenti per autoveicoli specifici superiori a 7 ton per il trasporto in regime ATP; contenitori/cisterne in ADR.

Il decreto, visto il giorno di pubblicazione in Gazzetta, consente la concessione del sostegno finanziario agli investimenti sostenuti dal 14 settembre 2024 e ultimati entro la data indicata dal decreto di attuazione (che verrà comunicato successivamente). 

Le altre novità rispetto agli scorsi incentivi

Ma quella del maggior sostegno alla rottamazione non è l’unica novità. Un’altra, per esempio, riguarda l’accertamento immediato con cui RAM verifica l’ammissibilità della domanda e invia comunicazione alle imprese laddove difettino di requisiti, salvo concedere 10 giorni di tempo per colmare eventuali lacune. 

Inoltre, per l’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa, le domande sono vagliate prima di quelle relative alla rottamazione di veicoli Euro IV o Euro 4 o inferiore, fino al raggiungimento del tetto complessivo di 500 mila euro rispetto a uno stanziamento di 2,5 milioni, e la maggiorazione del contributo aumenta al crescere della massa del veicolo:

–                si ottengono 3.000 euro se il veicolo rottamato ha massa da 3,5 ton a 7 ton;

–                si sale a 7.000 se il veicolo rottamato ha massa superiore a 7 e non superiore a 16 ton;

–                si arriva a 15 mila se il veicolo rottamato supera una massa di 16 ton.

Al raggiungimento del ricordato limite di 500 mila euro, le richieste successive saranno esaminate insieme alle altre e otterranno una maggiorazione del contributo pari a 1.000 euro per ogni veicolo rottamato. 

Se invece è richiesto l’acquisto di veicolo EuroVI step E con rottamazione di un veicolo di classe EuroIV o inferiore, entro il tetto di 5 milioni di euro sui 7,5 di stanziamento previsti in tale eventualità, l’incentivo si raddoppia e arriva a:

–                6.000 euro se il veicolo rottamato ha massa da 3,5 a 7 ton;

–                14 mila euro se il veicolo supera la massa delle 7 ton senza andare oltre le 16 ton;

–                30 mila euro per veicolo rottamato supera le 16 ton.

Nel caso in cui venga superato il tetto dei 5 milioni di euro, anche qui le domande giunte in seguito avranno un incentivo dimezzato. 

L’inedito sostegno agli allestimenti Iso Tank

Un po’ diverso il trattamento dei semirimorchi intermodali e ATP, perché se il contributo assegnato alle aziende rispetto all’ipotesi che rottamino o meno altri mezzi rimane uguale al passato, per la prima volta sono ammessi al contributo anche i contenitori per trasporto intermodale di liquidi pericolosi (gli Iso tank – 20 ft o swap body 22-24 ft, conformi alle norme ASME, ISO e CSC relative alle cisterne, nonché allo standard ADR) a cui viene destinato un finanziamento di 200 mila euro rispetto ai 7,5 milioni complessivi.

Le tante conferme

Per il resto molte cose rimangono identiche allo scorso anno:

l’importo massimo di contributi che può ottenere una singola impresa rimane di 550 mila euro;

– il contributo non si può cumulare con altri ottenuti per le medesime tipologie di investimento e i medesimi costi ammissibili;

– i veicoli acquistati non possono essere alienati, locati, noleggiati fino al 30 giugno 2028, a pena della revoca del contributo;

– i veicoli rottamati devono essere in proprietà di chi li rottama da almeno un anno prima rispetto al 13 settembre, giorno in cui il decreto è entrato in vigore;

– le acquisizioni di rimorchi e semirimorchi nuovi devono rispondenti alla normativa UIC per il trasporto combinato ferroviario o devono essere dotati di ganci nave rispondenti alla normativa IMO, o essere conformi alle normative UIC e IMO;

– alle PMI che ne facciano richiesta viene concessa una maggiorazione del 10% dei contributi.

– la prenotazione dell’incentivo avviene tramite presentazione della domanda, corredata dal contratto di acquisizione dei veicoli; le modalità di presentazione della domanda e il periodo, formeranno oggetto di un successivo decreto attuativo.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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