Il contratto collettivo di trasporto e logistica dovrebbe vedere presto la luce. E mentre si discute sui tavoli di confronto delle parti sociali, sulla strada qualcosa si muove. In modo diverso, a dire il vero. Mentre infatti in Sicilia monta una vera e propria protesta, con tanto di fermo proclamato dal 30 settembre al 4 ottobre, un gruppo di quattro associazioni – Fnilt/Cse, Ugl Viabilità e Logistica, Associazione Willy e Opera Vita da Corrieri – ha organizzato un tour di pura sensibilizzazione. L’obiettivo dichiarato, cioè, è quello di trasportare una volta tanto non merci, quanto le principali ingiustizie subite dalla categoria, sistemandole insieme con le istanze e le rivendicazioni più urgenti. Il tour, ribattezzato « Trucktuttonero», mira a stabilire una triplice interlocuzione, in quanto intende:
- far percepire all’opinione pubblica il ruolo decisivo in termini economici dei conducenti di mezzi pesanti;
- ricordare al governo e alle istituzioni come questa categoria necessiti di forme di tutela maggiori rispetto a quanto accade nella realtà;
- invitare gli autisti tutti a sentirsi maggiormente uniti, a esprimersi come una sola categoria, in modo da far sentire in maniera più efficace la propria voce e riuscire più facilmente a ottenere condizioni di lavoro più dignitose e un contratto di lavoro specifico e adeguato.
Gli obiettivi degli organizzatori
La prima ingiustizia che il tour intende mettere in risalto è proprio quella che campeggia a chiare lettere sul camion nero che fa da testimone dell’iniziativa: «Lavoriamo 15 ore, ce ne pagano 8». Ma più in generale l’obiettivo è quello di denunciare un livello retributivo nel settore fermo da tempo, malgrado la crescita importante del costo della vita. Peraltro, il mancato adeguamento delle retribuzioni fa riferimento a una normale realtà contrattuale, ma la realtà dell’autotrasporto è sempre più segnata dalla presenza di grandi imprese dotate della forza di contenere ancora di più i livelli salariali, in modo da dequalificare professionalmente una professione, sempre più terreno di conquista da parte della concorrenza straniera. «L’autotrasporto è un settore abbandonato a sé stesso – denunciano gli organizzatori – vittima del caporalato e del ricatto occupazionale, con illegalità diffusa, controlli inadeguati, sfruttamento della manodopera a tutti i livelli. A chi vorrà incontrarci mostreremo l’altra faccia della medaglia di questo mestiere, troppo spesso nascosta dal luccichio dei mezzi pesanti delle grandi flotte».
La traiettoria del tour
Il tour è partito sabato 7 settembre da San Lorenzo Maggiore (Benevento) e ora andrà in giro per l’Italia puntando prima verso sud e la Sicilia, per poi risalire verso Nord percorrendo la costa ionica e adriatica. Poi, attraversando la costa tirrenica tornerà verso Roma (dove l’arrivo è previsto per il 13 settembre, alle ore 14:30, in zona Santa Palomba) per chiudersi a Napoli il 14 settembre. Insieme al camion nero che apre la carovana c’è anche un motorhome che ospita gli organizzatori e servirà per entrare in contatto con la gente e per chiarire le finalità dell’iniziativa.
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