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Di nuovo attiva la galleria del San Gottardo: boccata di ossigeno per il trasporto su ferro

In 13 mesi, con il lavoro di 80 persone, la Svizzera è riuscita a ripristinare completamente 7 (dei 57 complessivi) chilometri di binari, a sostituire le rotaie, a sistemare più di 20 mila traversine e a poggiare un nuovo strato di calcestruzzo. Il conto dei danni, comprensivo dei mancati introiti, supera i 160 milioni di euro. Quasi tutti coperti da assicurazione

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La galleria di base del San Gottardo, la più lunga al mondo con i suoi 57 chilometri di estensione, è di nuovo aperta al traffico ferroviario. Così come avevamo promesso circa un anno fa, la Svizzera è riuscita a terminare nei tempi previsti i lavori resisi necessari dopo il deragliamento di un treno merci avvenuto il 10 agosto 2023. Per la precisione sono stati rinnovati del tutto, tramite l’intervento di 80 lavoratori per circa 13 mesi, circa 7 chilometri di binari, sostituendo completamente le rotaie, sistemando più di 20 mila traversine e poggiando un nuovo strato di calcestruzzo. In più, sono stati sostituiti anche il portone di cambio binario, due scambi ad alta velocità. 

Il vantaggio temporale: 60-75 minuti per viaggio

Con la riapertura della galleria il traffico merci recupera maggiore capacità, anche perché – come ha dichiarato il consigliere federale Albert Rösti nel corso di una conferenza stampa – «la galleria di base del San Gottardo collega non solo la Svizzera tedesca e il Ticino, ma anche il nord e il sud dell’Europa ed è fondamentale per la mobilità e la circolazione delle merci nel continente. Un ruolo che ora riprende senza limitazioni». Inoltre, più c’è il vantaggio di guadagnare rispetto a prima tra i 60 e i 75 minuti di tempo per ogni singolo viaggio, vale a dire quelli che si perdevano dovendo percorrere la linea panoramica. 

Il conto dei danni: 150 milioni di franchi

I danni del deragliamento, comprensivi anche dei mancati ricavi, ammontano a circa 150 milioni di franchi svizzeri, vale a dire circa 160,17 milioni di euro. Per la grande parte, però, questo costo è stato risarcito dalla copertura assicurativa. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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