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Droni in autostrada: al via la fase 2 del progetto Falco

Attivi sulla rete ligure per il monitoraggio dell’A26 e A10, i velivoli hanno acquisito l’autorizzazione di Enac per essere pilotati da remoto dal centro di controllo di ASPI. Attrezzati dei “nidi” per la ricarica dei droni in loco e avviata la raccolta dati lo sviluppo con l’IA del riconoscimento istantaneo delle emergenze

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Entra nella fase 2 il progetto Falco di Autostrade per l’Italia sviluppato in collaborazione con Movyon, centro per la ricerca e l’innovazione del Gruppo e attuato sulla rete ligure: sull’A26 dal bivio A10 a Ovada, e sull’A10 tra Cogoleto e Varazze dove cui Aspi ha la possibilità di monitorare il traffico sulle autostrade, dall’alto, anche nei punti privi di telecamere, pilotando i droni da remoto, gestendoli direttamente dal centro di controllo del traffico di Genova. “Con il Progetto Falco stiamo testando l’uso dei droni per il monitoraggio del traffico in tempo reale – spiega Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia – così da poterne gestire sempre meglio i flussi, incrementando la sicurezza per gli utenti. Questo sistema peraltro potrà essere utilizzato per le ispezioni sui ponti e viadotti, ponendoci all’avanguardia a livello mondiale per innovazione tecnologica”.

L’autorizzazione di Enac

Il progetto è stato sviluppato in coordinamento con Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, che ha rilasciato l’autorizzazione operativa per poter operare con droni in modalità BVLOS (Beyond Visual Line Of Sight) su cinque siti del tratto ligure della rete autostradale, scelto per le sue particolari caratteristiche strutturali e che attraversa un territorio complesso dal punto di vista orografico.

I nidi per i falchi

Nelle aree interessate sono stati installati dei “nidi” per alloggiare, far decollare i droni e permetterne la ricarica, cosicché possano sorvolare il tratto assegnato. In questa seconda fase i droni sono pilotati da remoto, con missioni attivate direttamente dal centro di controllo del traffico di competenza, al fine di restituire flussi video sulle condizioni della viabilità e dell’infrastruttura. Le missioni di volo possono essere pianificate o attivate on demand in occasione di specifici eventi (code, incendi, materiali dispersi). Il tutto nel rispetto di un accurato protocollo di sicurezza. La vista dall’alto permette di monitorare inoltre segnaletica stradale, cantieri, stato della pavimentazione e del verde. Tutte informazioni utili per attivare tempestivamente forze dell’ordine e squadre di soccorso in caso di necessità e per individuare attività di intervento o ripristino sull’infrastruttura.  

Verso l’intelligenza artificiale

Terminata questa seconda fase di sperimentazione si passerà alla raccolta e all’analisi dei dati, che serviranno allo sviluppo dell’intelligenza artificiale per l’event detection, ovvero il riconoscimento automatico di un evento critico (quale veicolo fermo, incidente, etc). In futuro, il sistema di monitoraggio con droni potrebbe entrare nelle attività di routine di pattugliamento della rete, aiutando i tecnici nel rilevare potenziali criticità, rendendo i tempi di intervento più rapidi e migliorando la qualità del servizio. Il progetto Falco fa parte del più ampio Programma Mercury. Smart Sustainable Mobility, polo unitario e coordinato per l’innovazione tecnologica per ottenere infrastrutture autostradali sempre più sicure, digitalizzate e a basso impatto ambientale. 

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