A rischio la movimentazione delle auto nei porti italiani, in particolare quelli, come Livorno, interessati dal traffico dell’automotive, già congestionati dall’arrivo di molti mezzi dall’Asia. L’ostacolo sta in una circolare del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha modificato la normativa del Codice della strada per il rilascio di targhe prova, ponendo un tetto massimo di 100 targhe per azienda, e comunque commisurate al numero dei dipendenti e collaboratori (una ogni 5 addetti della stessa organizzazione). Un numero insufficiente nei porti, dove i terminalisti si trovano a movimentare un grande quantitativo di auto che non possono essere caricate sulle bisarche per ovvi problemi di spazio. Ora la novità, introdotta dalla circolare, sta mettendo in crisi le società dei terminalisti alle prese con lo spostamento delle auto nei piazzali. “Per una scarsa conoscenza delle dinamiche operative nei porti l’operatività dell’automotive rischia di essere gravemente pregiudicata” esordisce Assiterminal Ancip.
Targhe prova insufficienti
Il problema è stato più volte ribadito anche da alcune associazioni dell’autotrasporto che hanno lanciato un messaggio chiaro al ministero guidato da Matteo Salvini chiarendo che “i veicoli nuovi che vengono sbarcati e imbarcati nei porti da e per le navi sono, a tutti gli effetti, “merce” che deve poter essere movimentata come tale, al netto dei meccanismi delle targhe prova che hanno una ratio completamente diversa”.
L’esenzione per le attività portuali
Le associazioni chiedono di fatto una deroga per la movimentazione dei veicoli nuovi nei porti. “E’ evidente che il nostro settore – spiega Alessandro Ferrari, direttore di Assiterminal – debba essere regolamentato con modalità a se stanti rispetto a quelle utilizzate dagli autosaloni. Siamo certi che questa differenza possa essere colta, da chiunque. Non solo quindi i nuovi parametri di disponibilità di targhe prova rischiano di togliere dal mercato le imprese portuali e le imprese autorizzate a questo tipo di operazioni, è tutto il settore che garantisce l’import-export del mercato automotive nei porti a dover essere esentato da questi vincoli”.
I lavori sul nuovo codice della strada
Il tema è stato affrontato anche in Commissione Trasporti al Senato nell’ambito dell’esame del ddL 1086 sul nuovo codice della strada. “L’aggiornamento – ha assicurato Manfredi Potenti, membro della Commissione a Palazzo Madama – rischia di avere conseguenze sull’occupazione nel settore del trasferimento auto da banchina ai piazzali fuori dal porto. La realtà di Livorno è la più coinvolta da queste ripercussioni perché il porto è primo in Italia per il traffico automobilistico di vetture nuove”. Il senatore della Lega ha annunciato un ordine del giorno “che punta ad individuare i correttivi normativi utili a salvaguardare la prosecuzione delle specifiche attività di sbarco/imbarco di auto da movimentare con targhe prova in area portuale”.