Negli ultimi anni la logistica italiana ha accelerato nel forte cambiamento di alcuni equilibri su cui si basava il funzionamento delle supply chain nazionali e internazionali. In altre parole, la logistica conto terzi è notevolmente cresciuta nel nostro Paese dal punto di vista della rilevanza economica. Nella sola Emilia-Romagna, ad esempio, il fatturato logistico ha raggiunto nel 2023 un valore di 10,9 miliardi di euro, in aumento del 5,7% rispetto all’anno precedente, con un tasso di crescita superiore alla media nazionale e in un settore che, nel 2018, fatturava appena 7,6 miliardi. Oggi la regione rappresenta da sola il 9% del fatturato della logistica conto terzi in Italia, con più di 400 immobili dedicati al comparto e con in costruzione altri 500 mila metri quadri.
Sono alcuni dei risultati presentati al convegno svoltosi a Sassuolo (Modena), nella sede del Gruppo Kerakoll, su «Strategia, innovazione e sostenibilità: il futuro della logistica». Lo studio è stato realizzato dall’Osservatorio Contract Logistics Gino Marchet del Politecnico di Milano, in collaborazione con ITL – Istituto sui Trasporti e Logistica ER, Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto e Assologistica.
Allargando lo sguardo a livello nazionale, la ricerca dell’Osservatorio mostra che nel 2019 la logistica rappresentava il 7,2% del Pil, mentre nel 2022 si è passati all’8,9%, con un valore salito da 119 a 157 miliardi di euro. La logistica conto terzi ha mostrato un trend di crescita quasi ininterrotto dal 2009 a oggi, portando il fatturato stimato a superare i 114 miliardi nel 2022. A farla da padrone sono le tre regioni del Nord: Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia costituiscono il 53% del fatturato dell’intero settore e sempre in queste tre aree si trova il 35% delle aziende fornitrici di servizi logistici organizzate in società di capitali in Italia.
Nello Stivale si riscontra poi una continua crescita della terziarizzazione, a conferma del ruolo sempre più importante svolto dai fornitori di servizi logistici. I servizi a terzi, che nel 2009 rappresentavano il 36,4% di tutto il settore, nel 2022 sono passati a valere il 45,5% di tutta la logistica.
«I numeri mostrano una filiera logistica in continua crescita e le regioni coinvolte nel convegno vedono nei servizi di questo tipo un motore per la crescita economica del territorio» ha sottolineato Damiano Frosi, direttore dell’Osservatorio Contract Logistics, mentre Andrea Bardi, direttore Generale ITL ha spiegato che «la contract logistics in Emilia-Romagna negli ultimi 5 anni ha fatto registrare la maggior crescita dell’occupazione rispetto a tutti gli altri settori dell’economia regionale».
«L’impegno della nostra Regione – ha poi dichiarato Andrea Corsini, assessore mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo e commercio Regione Emilia-Romagna – è quello di rendere la logistica sempre più qualificata, sicura e sostenibile, incentivando la diversione modale dalla gomma al ferro attraverso leggi regionali dedicate e lo sviluppo dei nodi intermodali».
«Crediamo nello sviluppo della logistica in ottica regionale e sovraregionale, a tutto campo – ha aggiunto Elisa De Berti, vicepresidente Regione Veneto – Come Regione abbiamo costituito gli Stati generali della logistica del Nord-Est, grazie un protocollo d’intesa siglato con il Ministero dei Trasporti, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano, con l’obiettivo di avere un sistema logistico integrato e coordinato».