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HVO, la Germania apre per legge, in Spagna si tentenna

Mentre in Italia le stazioni in cui è possibile acquistare HVO superano ormai il migliaio, la Germania adotta una norma in cui viene consentita la vendita ufficiale del nuovo carburante. La Spagna, invece, lo tollera e lo tassa al pari del gasolio, ma di fatto – tra le critiche delle associazioni di categoria – non lo include nella legislazione nazionale

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Almeno su un piano in Italia non siamo ultimi. Nemmeno primi, per carità, però tra i migliori. Parliamo del rapporto che il nostro paese ha stretto con l’HVO. Se fino a poco più di un anno fa, infatti, se ne trovava poco e molto caro, adesso è presente in più di un migliaio di stazioni e costa spesso meno del gasolio. Soltanto ENI, che peraltro lo produce in Italia (a Venezia e a Gela), lo commercializza in 800 stazioni, a cui poi vanno aggiunte quelle di Q8 e quelle di Costantin. Tanto per citare i produttori più importanti. 

Ma come detto, nei paesi scandinavi questo tipo di carburante che consente un taglio drastico delle emissioni è diffuso da diversi anni. Anzi, fino a poco tempo fa quello che ENI produce in Italia lo indirizzava direttamente verso il Nord dell’Europa. 

Oggi, però, anche la Germania recupera grazie a una norma approvata dal parlamento che consente la vendita dell’HVO nelle stazioni di servizio di tutto il territorio nazionale, allo scopo di tagliare gli inquinanti emessi. Da questo punto di vista le autorità tedesche hanno quantificato il taglio della CO2 reso possibile dall’utilizzo dell’HVO tra il 70 e il 90%.

Discorso diverso vale per la Spagna, dove la commercializzazione è già partita, ma in mancanza di una normativa dedicata, è ancora poco diffusa e le stazioni in cui è possibile trovarlo rispetto alle 12 mila presenti lungo la penisola iberica si contano sulle dita di una mano. Il decreto che parla di carburanti, infatti, indica le specifiche tecniche che devono presentare il biodiesel e il bioetanolo da usare per la trazione di veicoli a motore, ma non cita espressamente l’HVO. L’unico rilievo normativo in materia riguarda la tassazione, giacché l’HVO già posto in vendita presenta un livello di fiscalità equivalente a quello del gasolio.

L’associazione di categoria Fenadismer ha criticato questa lacuna sostenendo che la «decabornizzazione non deve passare solo dall’elettrificazione della flotta di veicoli attualmente attivi, poiché se effettivamente i veicoli elettrici sono chiamati a occupare una posizione di rilievo nella sostituzione degli attuali motori diesel, tuttavia ci sono altre tecnologie di propulsione, come l’HVO, in grado di aiutare l’obiettivo di riduzione degli inquinanti e di permettere di prolungare la vita utile degli attuali veicoli di trasporto».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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