Retribuzioni e inflazione non vanno d’accordo. Nel senso che quando la seconda cresce, le prime perdono potere d’acquisto e quindi valore. Ne deriva che, se le prime sono agganciate a un contratto collettivo, e tale contratto tarda a essere rinnovato, nel lasso di tempo in cui resta in vigore il precedente, chi lavora subisce una perdita economica. Sulla base di tale constatazione, la Federazione Nazionale Conducenti, presieduta da Luigi Conte, ha pensato di stendere un documento per rivolgere alle parti sociali un ristoro salariale per i dipendenti del CCNL Logistica, Trasporto e Spedizione. E in tale iniziativa ha trovato il sostegno non soltanto di un’altra associazione di autisti, come Willy Sicurezza e Legalità nel trasporto, presieduta da Domenico Lizzi, ma anche di due sigle sindacali: l’UGL Viabilità e Logistica e la Confederazione Indipendente Sindacati europei. Un’intesa quanto mai rara in un settore troppo spesso lacerato dalla polverizzazione della rappresentanza.
Cosa contiene la proposta
Il punto di partenza del documento è tutto aritmetico: la data dell’ultimo rinnovo del contratto collettivo, avvenuto soltanto relativamente alla parte salariale, è il 18 maggio 2021. Da allora, i salari hanno perso potere d’acquisto a ritmi esponenziali (del 2,5% nel 2021, dell’8,7% nel 2022 e del 5,9% nel 2023), fino a raggiungere un complessivo 17,1%. Una perdita che tocca in particolare – si legge nel documento sottoscritto il 12 febbraio 2024 – «i dipendenti che, operanti nelle microimprese, non godono nella stragrande maggioranza di Fringe benefit e Premio di risultato». A costoro quindi va consentito un recupero salariale. In che modo e con quali calcoli?
Il documento è dettagliato e va ovviamente accettato dalle parti sociali. Possiamo, nel frattempo, fornire alcune indicazioni di massima. Il punto di partenza è il «gancio normativo» da cui muove l’iniziativa, che fa riferimento agli automatismi salariali contemplati nel contratto collettivo e che quantificano la copertura economica da concedere in caso di ritardato rinnovo il 40% dell’inflazione, riferito all’anno precedente da calcolarsi sulla base di calcolo convenzionale indicata in calse alla tabella dei minimi salariali. Visto tale «misero recupero parziale inflattivo», i sottoscrittori del documento avanzano una proposta per andare oltre, lavorando sui seguenti punti.
- Introduzione di un’indennità di produttività d’area (IPA). Al di là del calcolo e della tassazione, per cogliere il valore di questa misura, si può fare riferimento al fatto che, rispetto a lavoratore del livello 3S con retribuzione da 1.850,37 euro al mese, l’IPA parziale ammonterebbe a 277,61 euro, l’esonero IVS a 129,53 e l’imponibile IPA parziale, proposta al 55; a 148,08.
- Ripristino della tabella unica delle retribuzioni, con il pieno riconoscimento salariale dei parametri riconosciuti in più al personale viaggiante nel CCNL del 2017.
- Rivalutazione delle trasferte e dei rimborsi spese applicando le rivalutazioni Istat alla tabella redatta nell’ultimo rinnovo economico biennale del settembre 2007. Anche qui, a prescindere dai conteggi, è importante sottolineare che la proposta ritiene una corretta rivalutazione delle trasferte auspicabile sia per la quota restitutoria delle spese sostenute dall’autista nell’interesse del datore di lavoro, sia la parte risarcitoria relativa al tempo in cui il lavoratore resta impegnato lontano dalla sede di lavoro e impossibilitato a rientrare al proprio domicilio.
- Incentivazione dell’iscrizione a Ebilog e un’integrazione dell’IPA parziale di 8 euro a carico delle aziende che non adempissero all’obbligo di iscrizione al fondo dei dipendenti
- Introduzione di un’indennità sostitutiva dell’1,5% della retribuzione da aggiungere all’IPA parziale per quelle aziende che non hanno sottoscritto accordi di secondo livello per l’erogazione di un premio di risultato.
L’invito all’unità sindacale
Al di là dei conteggi, comunque, che ovviamente saranno soggetti a confronto, è da segnalare la postilla con cui si chiude il documento e in cui si segnala che i sottoscrittori della proposta «sono impegnati nella costruzione di un percorso che porti a realizzare una vera unità sindacale nel rispetto integrale dell’art. 39 della Costituzione».
Il documento contiene anche l’invito alle parti sociali ad addivenire a un accordo che produca un equo ristoro salariale già dal prossimo mese di maggio.