Volvo Trucks in Italia ha un piccolo primato: di camion elettrici non se ne vendono molti (a ottobre di quest’anno saranno stati una trentina circa), ma di quei pochi la stragrande maggioranza recano sulla calandra il marchio del costruttore svedese. E questo trend sarà ancora più confermato domani mattina quando anche GLS Italia introdurrà nella propria flotta, accanto ai mezzi tradizionali e a quelli alimentati a biocarburante, anche un Volvo FH Electric.
Si tratta di un trattore, vestito in livrea blu e in grado di percorrere 360 km in autonomia sfruttando 6 pacchi batterie, trainerà un semirimorchio a un solo asse – così da contenere il più possibile la tara del veicolo – e servirà a collegare l’Hub di Riano con la filiale di San Lorenzo, situata vicino alla stazione Tiburtina a Roma e dotata di una flotta composta da soli mezzi a zero emissioni. La ricarica del mezzo avverrà tramite una colonnina alimentata da energia proveniente da fonti rinnovabili.
Il managing director di Volvo Trucks Italia, Giovanni Dattoli spiega come la scelta di GLS, di ricorrere a più tipologie di alimentazioni, sia quella che consente di raggiungere l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 50% entro il 2030. «Le alimentazioni alternative disponibili – ricorda – sono il biogas e l’HVO, ma il cuore della strategia è l’elettromobilità: oggi sono i veicoli elettrici, domani avremo le celle a combustibile a idrogeno. Noi facciamo la nostra parte, ma è necessario l’impegno di clienti come GLS e dei loro clienti, oltre che della politica e delle istituzioni».
Sulla stessa scia si è espresso anche Klaus Schädle, group area managing director di GLS che dopo aver ricordato come «il trasporto pesante, in Italia, vale circa il 50% delle nostre emissioni di CO2», ha spiegato che il primo camion elettrico della società «farà da test per capire come e quanto possiamo avere un impatto positivo sul futuro. Operando nel settore della logistica e dei trasporti sentiamo un forte senso di responsabilità verso il nostro pianeta e i nostri figli. Per questo abbiamo bisogno di fornitori lungimiranti come Newexpress, che credono fortemente in questo progetto e stanno investendo con noi nelle nuove tecnologie».