VDL è una società specializzata da anni nello sviluppo e nella produzione di telai per autobus e pullman. Al suo interno c’è una sezione Special Vehicles che si occupa di soluzioni elettriche a batteria e a idrogeno per veicoli. In questa veste, per esempio, ha fornito supporto a DAF – costruttore olandese che come VDL ha quartier generale ad Eindovhen – quando ha mostrato i primi modelli elettrici a batteria.
Ora, come VDL Groep, la casa madre di una realtà da oltre 16.000 dipendenti e 5,7 miliardi di fatturato e attiva in 19 paesi – copre un ulteriore passo in avanti realizzando un camion a idrogeno che utilizza moduli a celle a combustibile Toyota, sulla base di una collaborazione con Toyota Motor Europe, finalizzata a decarbonizzare la logistica del costruttore giapponese.
Prova ne sia che subito dopo altri quattro veicoli a idrogeno saranno testati per cinque anni, già a partire dal 2023, da VOS Transport Group, CEVA, Groupe CAT e Yusen. Vale a dire quattro aziende di trasporto fornitrici di Toyota che si muovono in contesti geografici vari e quindi utili alle finalità dei test. Ovviamente le rotte – che transitano per Anversa (Belgio), Francia (Lille), Germania (Colonia) e Amsterdam e Rotterdam (Paesi Bassi) – contemplano sul tracciato almeno una stazione di rifornimento di idrogeno (HRS). Anche se si auspica che la stessa sperimentazione quinquennale possa stimolare l’ulteriore sviluppo di un’infrastruttura sostenibile per l’idrogeno in tutta Europa che soddisfi i requisiti AFIR e consenta l’emergere di più soluzioni di mobilità a idrogeno a zero emissioni.
Toyota, orientata a diventare un gruppo a zero emissioni entro il 2040, mira molto a decarbonizzare la logistica e ritiene essenziale collaborare con più partner per accelerare la transizione verso un’economia dell’idrogeno a emissioni zero sostenibile e accessibile.