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21 agosto 2023. Arriva il tachigrafo del futuro

L’adozione del nuovo strumento riguarderà tutti i veicoli industriali di nuova immatricolazione con massa superiore alle 3,5 tonnellate impegnati in trasporti internazionali. Il dispositivo sarà dotato di funzioni di controllo sul cabotaggio e il distacco degli autisti, come la registrazione del passaggio ai valichi di frontiera tramite satellite. E poi per la prima volta sarà obbligatorio sostituire entro tempistiche determinate i tachigrafi di precedente generazione

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Il 21 agosto inizia una piccola rivoluzione per l’autotrasporto europeo. È la data infatti in cui entra in vigore la normativa prevista dal Pacchetto Mobilità che vuole l’installazione obbligatoria della seconda generazione del tachigrafo digitale ribattezzato «intelligente» sui veicoli industriali di nuova immatricolazione con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate. Ma si tratta, in realtà, dell’inizio di una linea del tempo che proseguirà fino al 2026, anno in cui scatterà l’obbligo di sostituire i tachigrafi di generazione precedente e d’installare anche sui veicoli commerciali (da 2,5 a 3,5 tonnellate) che svolgono trasporto internazionale. Ma procediamo con ordine e vediamo quali sono le nuove funzionalità previste dal dispositivo, chi dovrà adottarlo e quali sono nel dettaglio i prossimi step.

Le funzionalità del nuovo tachigrafo

Il «tachigrafo del futuro» disporrà di una funzione di controllo che andrà oltre le normali operazioni di registrazione dei tempi di lavoro e di funzionamento. I nuovi dispositivi installati sui nuovi camion registreranno, infatti, anche i valichi di frontiera mediante il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) dell’Unione europea, ovvero il servizio Galileo, reso disponibile gratuitamente per autenticare il segnale di navigazione. Scatterà, inoltre, l’obbligatorietà dell’interfaccia di dialogo con i sistemi di trasporto intelligenti (ITS) via Bluetooth, in precedenza facoltativa. In altri termini, il nuovo tachigrafo utilizzerà il posizionamento satellitare e le mappe integrate per registrare i passaggi di frontiera e consentire alle autorità di vedere quanti viaggi hanno effettuato sia il veicolo che il conducente e quando – e in quali Paesi – si sono svolti questi spostamenti. Tutto ciò per contrastare l’abusivismo per quanto riguarda il cabotaggio stradale e le procedure di distacco degli autisti.
Inoltre, l’architettura dello strumento ha introdotto novità rispetto a sensori e sigilli, alle carte tachigrafiche dotate di maggiore memoria, alla comparsa del sistema DSRC che consente di effettuare controlli da remoto, interrogando il modulo presente a bordo veicolo e verificando a distanza se i 19 parametri previsti dalla normativa siano soddisfatti. Quindi, saranno fermati e sanzionati soltanto i veicoli non in regola, rendendo più efficaci i controlli stessi.

Retrofit obbligatorio solo per trasporti internazionali

Come detto, la nuova versione del tachigrafo intelligente entrerà in vigore su tutto il nuovo immatricolato a partire dal 21 agosto 2023. Ma questa non è l’unica scadenza importante. Perché da quel momento in poi comincerà un lasso temporale in cui chi opera nel mercato del trasporto internazionale dovrà sostituire l’impianto tachigrafico di precedente generazione con il nuovo. E dovrà farlo obbligatoriamente attraverso un intervento di retrofit in aftermarket. Quanto tempo avrà a disposizione? La normativa prevede due scaglioni temporali distinti. Il primo è il 31 dicembre 2024, termine entro cui tutti i veicoli dotati di tachigrafico analogico o digitale (fino al 15 giugno 2019) che svolgono trasporti internazionali con veicoli di peso superiore a 3,5 tonnellate dovranno dotarsi della «next generation» del tachigrafo. Il secondo scaglione riguarda invece il 19 agosto 2025, quando tutti i veicoli oltre le 3,5 tonnellate equipaggiati con tachigrafo intelligente di prima generazione (quindi dal 15 giugno 2019) dovranno dotarsi di quello di seconda generazione. Tale obbligo varrà, anche in questo caso, solo per chi opera nel traffico transfrontaliero. Infine, l’ultima tappa sarà quella del 2026, anno in cui – come detto – anche i veicoli commerciali con peso massimo tra le 2,5 e le 3,5 tonnellate dovranno essere equipaggiati con tachigrafo intelligente di seconda generazione (sempre se impiegati in missioni oltre frontiera).

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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