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Incidenti stradali: nel 2022 vittime in aumento per tutti gli utenti, tranne ciclisti (-6,8%) e autisti di camion (-1,8%)

Il Rapporto Aci-Istat ha rilevato un aumento degli incidenti stradali in Italia nel 2022 (+9,2% sul 2021). Tra le vittime, sono in crescita i decessi tra tutti gli utenti della strada fatta eccezione per i ciclisti e i camionisti, in controtendenza rispetto all'incalzante narrazione degli ultimi tempi che vede queste due categorie tra le più «bersagliate» a livello mediatico in termini di mancanza di sicurezza. Tra le cause principali dei sinistri, si confermano come più frequenti la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 38,1% dei casi.

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Più incidenti, più morti e più feriti sulle strade. È il bilancio negativo che emerge dal Rapporto Aci-Istat sull’incidentalità stradale nel 2022 in Italia, secondo cui, esaurita la fase acuta della pandemia, l’anno scorso si è caratterizzato per una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, dell’incidentalità.

In netta ripresa mobilità e incidentalità stradale

Nel dettaglio, i morti totali sono stati 3.159 (+9,9% rispetto al 2021), i feriti 223.475 (+9,2%) e gli incidenti 165.889 (+9,2%). Tutti valori in crescita rispetto all’anno precedente, anche se ancora in diminuzione nel confronto con il 2019 per incidenti e feriti (rispettivamente -3,7%, -7,4%) e pressoché stabili per le vittime (-0,4%). In media, ogni giorno si sono verificati 454 incidenti (18,9 ogni ora) con 8,7 morti (1 ogni 3 ore) e 612 feriti (25,5 ogni ora). Il costo sociale degli incidenti stradali 2022 ammonta a quasi 18 miliardi di euro (0,9 % del Pil nazionale): +9,8% rispetto ai 16,4 miliardi del 2021.

Tra le vittime, sono in aumento i decessi tra gli automobilisti (1.375; +15,4%), i motociclisti (781, +12,4%), i ciclomotoristi (70, +4,5%) e i pedoni (485, +3,2%). In diminuzione, invece, i decessi tra gli autisti di mezzi pesanti (166 morti: -1,8%) e i ciclisti (-6,8%). Dati in controtendenza rispetto alle incalzanti cronache degli ultimi tempi che vedono queste due categorie tra le più «bersagliate» a livello mediatico in termini di mancanza di sicurezza. 

Le cause

Il rapporto ACI-ISTAT mette in fila anche le principale cause che hanno dato origine agli incidenti stradali:

  • guida distratta o andamento indeciso: 32.701 incidenti (il 15% del totale)
  • mancato rispetto della precedenza o semaforo: 29.840 incidenti (13,7%)
  • velocità troppo elevata: 20.316 incidenti (9,3%)
  • manovre pericolose (retromarcia, inversione di corsia, attraversamento della carreggiata, sosta irregolare): 16.788 casi (7,7%)
  • mancato rispetto della distanza di sicurezza: 15.233 casi (7%)

Le sanzioni

La guida troppo veloce è il comportamento più sanzionato, rappresenta infatti il 38,7% del totale (3.042.682 casi). Seguono le contravvenzioni comminate per disciplina della sosta (2.926.821 casi; 37,2%) e l’inosservanza della segnaletica orizzontale e semaforica (657.764 sanzioni, 8,4%).

Rimane elevato il numero di sanzioni per uso improprio di dispositivi durante la guida e aumentano le sanzioni per guida sotto effetto di alcool e droghe.

Investire in cultura della sicurezza

Per la prevenzione e la riduzione del fenomeno dell’incidentalità, indubbiamente è fondamentale investire in una corretta educazione stradale. Il concetto è emerso con forza ieri in occasione della 53°edizione del Giffoni Film Festival, dove Anas, partner della manifestazione, ha presentato alcune iniziative per sensibilizzare i più giovani a una mobilità corretta.

«Purtroppo ancora oggi c’è un numero troppo elevato di incidenti alla guida – ha commenta Mario Avagliano, responsabile relazioni esterne di Anas – tantissimi dovuti a comportamenti scorretti da parte degli automobilisti. Le cautele non vanno utilizzate solo in autostrada ma pure sulle strade urbane. I tempi di reazione di chi guida e usa un dispositivo si riducono del 50%. L’uso di whatsapp e i selfie sono sempre più deleteri e mettono a rischio gli altri. Noi oltre ad occuparci della sicurezza delle strade con la manutenzione, cerchiamo di sensibilizzare le persone usando il nostro slogan quando guidi, guida e basta».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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