«La decisione del Parlamento europeo di prevedere per la prima volta una definizione formale di “carburanti CO2 neutri”, includendo tutti i biocarburanti rinnovabili, è un successo del buon senso, della ragione e della concretezza ed è una sconfitta dell’approccio ideologico (sicuramente non pragmatico) al problema della transizione, sostenuto da chi si illude di poter ottenere la decarbonizzazione con la sola alimentazione elettrica e ignorando il principio della neutralità tecnologica». Lo ha dichiarato il vicepresidente di Federauto, con delega ai Trucks&Van, Massimo Artusi, commentando lo stato dei vari iter approvativi UE in materia di neutralità carbonica dei trasporti.
In particolare, Artusi si è soffermato sulle recenti adozioni della Commissione industria, ricerca ed energia (ITRE) del Parlamento europeo: «Abbiamo sempre sostenuto – ha commentato – che le difficoltà della necessaria transizione green dei trasporti non potevano che essere risolte attraverso un mix di soluzioni capaci di garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale. La linea adottata dalla ITRE rappresenta la strada giusta per arrivare a raggiungere concretamente il risultato di una effettiva neutralità carbonica alla quale tutti vogliamo arrivare, ma anche quella neutralità economica e sociale che la scelta della mono-tecnologia elettrica rischia di far saltare».
Ricordiamo che ieri la Commissione industria UE ha approvato un emendamento, nell’ambito della proposta di regolamento sui nuovi standard Euro 7 per tutti i veicoli, introducendo nel documento la definizione dei carburanti cosiddetti “neutri” in termini di emissioni di CO2. La stessa definizione dovrebbe essere mantenuta anche nel testo sull’Euro 7 nella Commissione Envi (ambiente), che voterà sulla materia a settembre. Il nuovo standard Euro 7 proposto dalla Commissione europea, in sintesi, prevede limiti più stringenti per le emissioni di auto, furgoni, camion e autobus, includendo alcune sostanze inquinanti non comprese nell’Euro 6, tra cui protossido di azoto e particolato ultra-fine. Sono previste anche nuove procedure per testare i veicoli in condizioni reali di guida e l’obbligo di installare sensori per monitorare le emissioni. Più in generale, il testo votato in commissione ITRE punta a rinviare fino a 5 anni l’entrata in vigore del provvedimento, prevista da Bruxelles da luglio 2027 per i nuovi veicoli pesanti.
L’Italia, ricordiamo ancora, si è schierata contro la scelta del “tutto elettrico” prevista dal regolamento europeo sulle auto al 2035, che, di fatto, bandisce la vendita di nuovi veicoli con motori endotermici. A questo riguardo la Germania aveva poi ottenuto una concessione per i cosiddetti e-fuel, carburanti sintetici di origine rinnovabile, mentre i biocombustibili chiesti dall’Italia erano rimasti fuori.
Ora, però, con l’emendamento approvato si stabilisce che la Commissione europea «dovrebbe presentare una proposta per l’immatricolazione, dopo il 2035, di nuovi veicoli alimentati esclusivamente con carburanti neutri dal punto di vista delle emissioni di CO2 e di veicoli alimentati con una miscela di carburanti convenzionali e carburanti neutri dal punto di vista delle emissioni di CO2 […]». Il regolamento Euro 7 dovrà quindi essere modificato «per includere la possibilità di omologare tali veicoli».
«Tuttavia, sarebbe un errore illudersi che tutto sia stato risolto – conclude il vicepresidente – Molta strada c’è ancora da fare perché i carburanti biologici acquistino il formale diritto di essere utilizzati anche dopo le varie scadenze regolate a livello europeo, al pari dei cosiddetti ‘zero-emission’. Ma certamente il passo compiuto dai parlamentari europei ci incoraggia a continuare ad impegnarci e a vigilare».
Anche Raluca Marian, direttore IRU per l’advocacy nella Ue, ha commentato «Accogliamo con favore le decisioni dei comitati di bilanciare le prestazioni ambientali con i costi di aggiornamento delle tecnologie. Esse stabiliscono il tono giusto per garantire la certezza del diritto e la coerenza con gli standard internazionali, fornendo al contempo una tempistica realistica che consenta al mercato di adattarsi».