«La riforma dei porti si mette in movimento». È l’annuncio dato dal vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi, dopo una riunione della Conferenza nazionale di coordinamento delle Autorità di sistema portuale, che si è svolta ieri, lunedì 5 giugno a Roma, presso la sala del Parlamentino del ministero. Lo stesso membro del governo informa che «i presidenti delle Adsp hanno votato per la creazione di una commissione per iniziare ad analizzare i temi della riforma». Da qui il prossimo passo, atteso «entro una settimana», è stato rimesso nelle mani del presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, che «comunicherà le varie criticità al fine di condividere le linee e gli obiettivi che saranno inseriti nella legge delega».
Rixi chiarisce che non sarà un modello generalista calato dall’alto, ma si «metteranno al centro l’interesse di ogni singolo scalo, nel rispetto delle rispettive vocazioni specialistiche e territoriali». Ma siccome ogni riforma necessita di fondi, il vice ministro ha anche chiesto «uno screening per tutti gli interventi che riguardano il Fondo complementare per permettere una immediata riprogrammazione dei fondi in modo che si possano utilizzare tutte le risorse del Pnrr dedicate al settore marittimo».
Ultimata questa fase di comunicazioni e di analisi, ci si tornerà a incontrare nei primi giorni di luglio. «Il tempo – ha commentato Rixi – non è una variabile indipendente». Ma, come ha anche sottolineato il ministro Matteo Salvini nel suo saluto, ognuno deve svolgere la propria parte e, quindi, «tutte le Autorità portuali sono coinvolte con un ruolo da protagonista per una riforma indispensabile all’intero comparto e alla nostra economia».