Situazione intricata e fondamentalmente non positiva per il mercato italiano dei veicoli industriali del mese di aprile. Secondo le stime del Centro Studi e Statistiche Unrae – sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – solo il settore dei veicoli industriali superiore alle 3,5 ton registra una lieve crescita rispetto allo scorso anno, con 1.972 unità immatricolate contro le 1.920 dello stesso mese del 2022 (+2,7%). Per i commerciali fino a 3,5 ton si assiste invece a un calo del 4,5%, con 13.600 unità contro le 14.242 di aprile 2022. Il risultato peggiore lo ottiene però il comparto dei rimorchiati, con il -10% (1.134 unità immatricolate verso 1.261 dello scorso anno).
CROLLANO I VEICOLI SOTTO LE 6 TON E GLI ALIMENTATI A GNL
Approfondendo i dati sui mezzi industriali, nei primi quattro mesi del 2023 le immatricolazioni hanno comunque raggiunto una buona quota di 9.347 veicoli, superando di oltre 750 unità quelle registrate nello stesso periodo del 2022 (+8,8%). Tra i segmenti del mercato, si mostrano in aumento le fasce di veicoli pesanti (massa uguale o superiore a 16 ton) e medio-leggeri (da 6 a 16 ton), entrambe a +4,5% rispetto all’anno passato. Chiudono, invece, in negativo i leggeri sotto le 6 ton, a -24% sul 2022. Guardando alle motorizzazioni, crollano i mezzi alimentati a GNL (-76,4% sui quattro mesi 2022), mentre avanzano i veicoli full electric, anche se con numeri ancora molto bassi (12 unità immatricolate da gennaio ad aprile 2023 contro le 2 del 2022).
PER I COMMERCIALI MONTAGNE RUSSE NEI PRIMI 4 MESI
Per quanto riguarda i veicoli commerciali, il mercato sta assumendo un andamento altalenante, con alti e bassi che hanno cominciato ad alternarsi di mese in mese. Dopo gennaio e marzo positivi e la leggera flessione di febbraio, ecco la nuova diminuzione di aprile. Complessivamente il primo quadrimestre con 60.698 immatricolazioni segna comunque +4,2% rispetto alle 58.253 di gennaio-aprile 2022. In base ai risultati attuali, la stima Unrae per il 2023 di questa categoria di veicoli indica 172.000 immatricolazioni, in crescita del 7% rispetto al 2022, ma ancora sotto dell’8,8% rispetto all’ultimo anno pre-crisi.
Sul fronte delle motorizzazioni, nel primo trimestre il diesel recupera 3,7 punti sfiorando l’80% delle preferenze. Cresce il Gpl al 3,5% di quota e i veicoli elettrici puri, che salgono al 3,6% del totale mercato. In contrazione il motore a benzina, che scende al 5,1%, e i veicoli ibridi che si fermano al 7,4% di quota (-3,8). Il metano rappresenta appena lo 0,2% del totale mercato.
La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 ton nel 1° trimestre 2023 cresce del 2,1% a 183,2 g/Km (rispetto ai 179,3 g/Km dello stesso periodo 2022).
BRUSCA BATTUTA D’ARRESTO NEI RIMORCHI
Dove invece si registra un brusco stop è nel mercato di rimorchi e semirimorchi, con un crollo netto di oltre 100 unità immatricolate in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. Quest’ultimo dato mensile porta il primo quadrimestre 2023 a un sostanziale equilibrio rispetto allo scorso anno. Da gennaio si sono infatti immatricolati 5.482 veicoli trainati contro i 5.444 dei primi quattro mesi del 2022 (+0,7%).
STARACE: «URGENTE UNA DEROGA AL TACHIGRAFO SMART»
Nel commentare questi dati, Paolo Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae, si è detto preoccupato per l’introduzione prevista per il prossimo 21 agosto del tachigrafo di seconda generazione, «visti i consistenti volumi di veicoli in stock presso le reti di concessionari che, a causa del collegamento dei segnali satellitari e delle difficoltà della supply chain a fornire i volumi necessari al completamento dei veicoli, potrebbero non essere immatricolabili nei tempi richiesti dalla clientela, con gravi ripercussioni sull’intero settore». Per questi motivi Starace chiede al governo di intervenire presso le istituzioni europee affinché venga adottata urgentemente una deroga.
Il presidente accoglie invece con favore lo sblocco dei fondi destinati all’autotrasporto da parte del Governo, benché questa misura sia volta a sanare un ritardo pregresso nell’erogazione di risorse già allocate nel 2022: «Al tempo stesso – conclude – desta grande preoccupazione l’assenza di un piano strutturale e concertato con gli stakeholders del settore che sostenga fattivamente le imprese di autotrasporto nell’adozione di veicoli meno inquinanti e dotati dei più moderni dispositivi ADAS, a beneficio della sicurezza stradale».
CRISCI: «TRANSIZIONE ENERGETICA IN STAND-BY»
Secondo il presidente dell’Unrae, Michele Crisci, l’attesa transizione energetica nei commerciali è ancora lontana: «Il fondo disponibile per gli incentivi dei veicoli commerciali presenta ancora un avanzo di oltre il 96% – spiega – Le immatricolazioni dei mezzi elettrici puri nel primo trimestre sono ferme e intanto la CO2 media continua a crescere». Per l’associazione la soluzione è triplice: eliminare l’obbligo di rottamazione per i veicoli elettrici; estendere gli incentivi ad alimentazioni diverse dall’elettrico (compreso il diesel), a fronte di rottamazione, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa; allargare gli incentivi alle società di noleggio, comparto che può contribuire ad accelerare la transizione energetica.
Crisci sottolinea che finalmente sono state pubblicate le norme attuative per la realizzazione di punti di ricarica nei centri urbani e superstrade: «Ma per uno sviluppo della mobilità delle merci a zero o bassissime emissioni, è necessario anche prevedere un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast oltre 70 kW dal 2023 al 2025».
MASTAGNI: «SUBITO OPERATIVI GLI INCENTIVI 2023 PER I TRAINATI»
«Il netto calo del mercato dei rimorchiati ad aprile ridimensiona le previsioni di crescita, a maggior ragione se pensiamo che le attuali immatricolazioni riflettono ordini acquisiti da più di sei mesi – commenta Michele Mastagni, coordinatore del Gruppo rimorchi, semirimorchi e allestimenti di Unrae – Per un concreto sostegno al comparto, chiediamo che siano resi al più presto operativi gli incentivi stanziati per l’anno in corso dal MIT, pari a 25 milioni di euro, di cui 7,5 milioni dedicati ai veicoli trainati. Queste risorse, seppure molto ridotte rispetto a quelle concesse in altri Paesi europei, come la Germania, dove si sta valutando un piano triennale da circa 230 milioni, risultano al momento fondamentali per il rinnovo del parco circolante italiano di rimorchi e semirimorchi, che conta ad oggi un’età media di 17 anni».
Mastagni ha poi ribadito la richiesta di permettere, seguendo l’esempio di molti Paesi comunitari, la circolazione di veicoli allungati nel rispetto del limite di 18,75 metri stabilito dal Codice della Strada, «con una maggiore efficienza nei viaggi da parte delle imprese di autotrasporto e un conseguente abbattimento delle emissioni nel trasporto merci».