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Dolorose infrazioni

Scendendo dalla cisterna del mio camion, per evitare di scivolare su un gradino bagnato, ho fatto un movimento anomalo che mi ha provocato una fitta alla schiena. Un dolore che, passando le ore, non accennava ad attenuarsi tanto da convincermi a telefonare al mio medico che mi ha invitato ad andare al Pronto Soccorso, dove mi hanno diagnosticato una infrazione… di che si tratta precisamente?
Marcello P_Isernia

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Nel linguaggio tecnico-scientifico il termine infrazione indica la frattura incompleta di un osso; una sorta di lesione parcellare piccola per estensione, profondità e spesso anche per importanza dal momento che non crea discontinuità nel segmento scheletrico interessato. Quando però a «infrangersi» sono le costole il dolore può essere anche molto intenso e non di rado è proprio il perdurare del dolore a portare alla diagnosi.
Le cause sono per lo più traumatiche. Traumi diretti come gli incidenti stradali, le cadute, i colpi al torace ricevuti durante la pratica di uno sport, oppure traumi indiretti, questi ultimi più tipici delle persone anziane a causa della fragilità ossea.Anche microtraumi reiterati come movimenti ripetitivi in ambito lavorativo o sportivo possono ledere le costole. In questo caso si parla più propriamente di infrazione (o frattura) da stress.

Indipendentemente dalla causa, il sintomo principale dell’infrazione costale è il dolore nella zona lesa a cui si possono associare un ematoma o un gonfiore locale.
Le fitte dolorose possono essere causate o esasperate da una respirazione profonda, una digitopressione, da movimenti del torace e del dorso e soprattutto da tosse e starnuti.
Quando il dolore è particolarmente acuto ed è presente una difficoltà respiratoria è indispensabile recarsi dal medico o al Pronto Soccorso per escludere una frattura vera e propria che rischia di danneggiare gli organi interni, polmoni in primis.
Se il dolore è invece sopportabile, l’urgenza viene meno ed è utile porre del ghiaccio sull’area interessata ma è sempre necessaria comunque una diagnosi precisa che generalmente richiede almeno una ecografia e/o una radiografia degli emicostati.

Non esiste una cura specifica, nemmeno ingessature e interventi chirurgici, al massimo degli antidolorifici. Ma, il migliore rimedio è quello di concedersi un periodo di riposo fino a quando non cessano i dolori e attendere il consolidamento delle costole che richiede qualche settimana.
Per assicurare tempi di guarigione più rapidi e scongiurare la possibilità di complicanze bisogna trovare una posizione confortevole ed evitare tutte quelle attività che implicano movimenti – soprattutto bruschi – del torace e del dorso come il sollevamento di oggetti pesanti, la guida di autoveicoli e attività sportive. Ma soprattutto, armarsi di un po’ di pazienza per non rischiare di peggiorare la situazione.

Buon viaggio!

Annagiulia Gramenzi
Annagiulia Gramenzi
Ricercatore Dip. medicina clinica Univ. Bologna
Scrivete a Annagiulia Gramenzi: salute@uominietrasporti.it

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