Nell’ultimo decennio, il trasporto combinato strada-mare, soprattutto non accompagnato, ha vissuto una costante crescita in Italia, sia nei traffici nazionali, sia in quelli tra Paesi mediterranei. Sono aumentate le rotte e le frequenze, ma anche le navi, che sono migliorate anche dal punto di vista delle prestazioni e dell’impatto ambientale. Secondo le rilevazioni di RAM nell’inverno 2023 hanno operato in Italia 407 servizi settimanali ro-ro e ro-pax, con 1,24 milioni di capacità lineare, di cui il 54,4% su tratte nazionali e il 46,6% su quelle internazionali.
Questa crescita è causata dalla coincidenza di diversi fenomeni. In primo luogo c’è l’aumento dei costi del puro autotrasporto sulle lunghe distanze, soprattutto gasolio e autostrade, che ha ridotto la differenza di prezzo fra il tuttostrada e i combinato strada-mare. Nello stesso tempo l’irrigidimento dei controlli su strada relativi ai tempi di guida e di riposo degli autisti spinge gli autotrasportatori a rispettarli in modo rigoroso, aumentando così i tempi di viaggio e riducendo, anche in questo caso, la differenza col mare.
Un altro elemento fondamentale è l’incentivo economico fornito per alcuni anni dallo Stato, il cosiddetto Marebonus, che riduce ulteriormente la differenza di costo fra il tuttostrada e il combinato. Però questo è ancora un beneficio provvisorio, che negli ultimi anni è mancato e che invece andrebbe reso strutturale, per spingere gli autotrasportatori a investire in organizzazione ed equipaggiamento intermodale.
Sul versante marittimo, l’introduzione di navi ro-ro e ro-pax più grandi e moderne favorisce l’imbarco dei veicoli industriali. Inoltre, alcune compagnie hanno cominciato a offrire un servizio completo, che oltre al trasporto marittimo comprende anche la trazione stradale dei semirimorchi nel primo e ultimo chilometro. È importante soprattutto per le piccole e medie imprese di autotrasporto, che non hanno le risorse e l’organizzazione per portare o prendere in modo autonomo i semirimorchi per e dai porti.
Ma oltre i numeri, quali sono la situazione attuale e le prospettive di questa modalità di trasporto? Cerchiamo di fornire una risposta in questa video-inchiesta che interpella i tre protagonisti delle autostrade del mare: l’autotrasporto, il vettore marittimo e il porto. Abbiamo raccolto le interviste all’edizione 2023 del Salone Let Expo di Verona, organizzato da Alis.
Cominciamo dall’autotrasporto, il soggetto che decide la modalità per spedire le merci ed è quindi il regista del trasporto combinato strada-mare. Tra le prime imprese che hanno creduto in questa modalità c’è la salernitana Smet, che oggi è uno dei principali utilizzatori di questa modalità. Il suo amministratore delegato Domenico De Rosa spiega quali sono i vantaggi del combinato strada mare, quali sono le prospettive per il 2023 e come andrebbe erogato il Marebonus, contributo che dovrebbe essere riproposto a breve termine.
Le autostrade del mare non esisterebbero senza le navi ro-ro e ro-pax. Il secondo anello della filiera è quindi la compagnia marittima e la principale operante oggi in Italia e nel Mediterraneo (ma non solo, perché naviga anche verso l’Africa e nel Mare del Nord) è Grimaldi. Abbiamo sentito tre interlocutori. Flavio Gentile, assistente di direzione per lo Short Sea, stila un bilancio del 2022 e illustra le nuove iniziative della compagnia. Simone Mulazzani, account manager direzione commerciale, spiega i rapporto tra autotrasportatore e compagnia marittima e i vantaggi del combinato strada-mare. Biagio Pisauro, commercial executive Medwest Africa, allunga lo sguardo sulle rotte africane, che stanno vivendo una fase di forte crescita.
Il terzo anello della filiera del trasporto combinato è il porto, fondamentale perché congiunzione tra terra e mare. Quelli italiani soffrono della mancanza di spazi, perché sono quasi tutti inseriti nel tessuto di medie e grandi città. Ciò non solo ne limita l’espansione, ma costringe il transito dei veicoli industriali nelle rete stradale urbana, rallentando sia i camion stessi, sia i veicoli locali. Una sfida che i porti italiani stanno affrontando con importanti investimenti. Quello di Livorno è uno dei più importanti per le autostrade del mare e il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Luciano Guerrieri, illustra come sta affrontando questa sfida.
Daniele Di Ubaldo – Michele Latorre
Una coproduzione di TrasportoEuropa e Uomini e Trasporti