Nella certificazione delle aree di sosta sicure c’è ancora un po’ di confusione su chi fa che cosa, frutto della transizione dal sistema precedente, che nasceva dell’iniziativa privata degli operatori del settore, costituitisi nell’associazione Esporg (European secure parking organisation), a quello introdotto da meno di un anno dall’Unione europea per il quale è accreditata la tedesca Dekra. Una situazione che certamente si appianerà nel tempo, ma che al momento sovrappone le vecchie certificazioni triennali Esporg (peraltro con audit di Dekra) alle nuove (anch’esse triennali) rispondenti agli standard decisi dall’Unione.
Fino all’arrivo di questi ultimi, infatti, il punto di riferimento per individuare le aree di sosta sicura erano le certificazioni Esporg, con il logo dell’associazione e due tipi di valutazione: fino a cinque lucchetti per la sicurezza e fino a cinque stelle per i servizi. Per fare un esempio, il Truck Park Brescia Est è stato certificato da Esporg nel 2019 con tre lucchetti e cinque stelle e nel 2022 da Dekra con l’oro degli standard comunitari. Unica differenza tra le due certificazioni è che per ottenere quella Esporg bisogna essere membri dell’associazione, mentre quella europea va richiesta a un organismo di certificazione a sua volta certificato ISO.
La società tedesca Dekra afferma sul suo sito di essere «l’unico ente in Europa accreditato per la certificazione Safe & Secure Truck Parking, e si basa sullo standard UE proposto per le aree di sosta per truck». E aggiunge di guidare «le aziende in tutte le fasi dell’iter di certificazione, fino alla pubblicazione sul sito eu-parking.com dell’area di sosta certificata».
Ma la stessa attività – ampliata anche alla formazione, con una propria Academy, a una piattaforma per lo scambio di conoscenze fra i soci – fino alla pubblicazione dell’area sulla mappa dell’associazione è rivendicata da Esporg (anche perché l’ha svolta fin dalla sua fondazione nel 2010), ma che adesso sembra puntare di più sull’affiancamento delle aziende nella fase di investimenti (attraverso i finanziamenti europei CEF) per adeguare le aree ai nuovi standard introdotti da Bruxelles o per crearne di nuove. Tanto più che l’associazione è un membro attivo del Gruppo di esperti della Commissione europea sul parcheggio sicuro dei camion e in pratica ha partecipato alla stesura dei nuovi standard.
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