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Abolire la CQC? È polemica nell’autotrasporto

Per Giuseppe Cristinelli, presidente della Fai di Bergamo, i quiz per ottenere la patente per diventare camionista sarebbero «impossibili da risolvere». E propone di riscrivere contenuti e modalità di nuovi corsi di aggiornamento, più semplici e più mirati, con più pratica e meno teoria. Una proposta che non è piaciuta a Cinzia Franchini dell’associazione Ruote Libere, che ritiene che un’abolizione della CQC comporterebbe un’ulteriore dequalificazione della professione

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CQC sì o CQC no? In questi giorni impazza la polemica nel mondo dell’autotrasporto innescata dalla proposta da parte di Giuseppe Cristinelli, presidente della Fai di Bergamo, di abolire i quiz per l’ottenimento della carta di qualificazione professionale. Secondo Cristinelli, come dichiarato in un articolo su L’Eco di Bergamo, a sua volta citato in StradaFacendo (il blog di tgcom24 dedicato all’autotrasporto), «chi vuol fare il camionista è praticamente obbligato a rispondere a domande che avrebbero un senso se rivolte a un ingegnere aeronautico o un laureato in fisica, non certo a chi deve guidare un camion».

Cristinelli muove la sua critica a partire da alcuni esempi di domande «impossibili da rispondere» per un giovane che vuole avvicinarsi alla professione. «La forza di resistenza aerodinamica all’avanzamento del veicolo è proporzionale al quadrato della velocità?». «Tra le funzioni principali degli Adas non vi rientra l’Isa, l’Intelligent Speed Assistance?» «E il distributore duplex non può essere installato nei veicoli muniti di cambio epicicloidale?».

Quesiti che, secondo il numero uno della Fai di Bergamo, «sembrano scritti per aspiranti componenti dell’equipaggio di una navicella spaziale piuttosto che per un giovane che voglia mettersi al volante di un camion». È per questo che Cristinelli propone al governo di chiedere all’Unione europea di abolire la CQC e a «far sedere i politici e chi sa come funziona questo mestiere a un tavolo per riscrivere contenuti e modalità di nuovi corsi di aggiornamento semplici quanto mirati, con più pratica e meno teoria. Cancellando quiz impossibili ma anche eliminando altri ostacoli spesso insuperabili sulla strada per diventare camionisti. Come ad esempio il fatto di pagare migliaia di euro solo per avere un “pezzo di carta” che gli consenta di entrare nel mondo del lavoro».

La proposta ha trovato il parere contrario di altre associazioni dell’autotrasporto, come ad esempio Ruote Libere, che in un post sulla propria pagina facebook affidato alle parole di Cinzia Franchini (ex Fita CNA) ha criticato le posizione di Cristinelli, sostenendo che «proporre di eliminare la Carta di Qualificazione del Conducente in nome della complessità degli esami per ottenerla, è davvero incredibile sia dal punto di vista del merito che da quello del pulpito dal quale proviene la richiesta». Per la Franchini la proposta nasconderebbe inoltre «un nemmeno tanto celato desiderio di andare verso una deregolamentazione selvaggia che consenta un ulteriore ingresso di manodopera a basso costo nel settore. Alla carenza di autisti si risponde con più professionalità e maggiori diritti per i lavoratori e non seguendo una infinita discesa verso il basso».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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