Camion a idrogeno che si guidano da soli sulle strade. Sembra un’immagine che salta fuori da un futuro ancora lontano, ma nei fatti è qualcosa di più prossimo alla realtà di quello che potremmo pensare. La notizia arriva dal Regno Unito ed è di quelle dirompenti, perché è stato annunciato l’avvio di una sperimentazione che riguarda proprio la produzione del primo camion a idrogeno a guida autonoma al mondo. Con i primi test che dovrebbero avvenire già nel 2024.
Alla base della sperimentazione c’è il finanziamento del CCAV (Centre for Connected Autonomous Vehicles) del governo del Regno Unito quantificato in 6,6 milioni di sterline (circa 7,3 milioni di euro), stanziato a favore del consorzio Hub2Hub con a capo la Hydrogen Vehicle Systems (HVS), giovane società scozzese, fondata nel 2017, che si occuperà della produzione del veicolo insieme al partner tecnologico Fusion Processing Ltd.
In particolare, HVS realizzerà due tipi di prototipo. Il primo prototipo sarà dotato della tecnologia di guida autonoma di livello 4 e prevedrà, comunque, anche la presenza in cabina di un’autista «in carne e ossa». Nel secondo prototipo, invece, la cabina sarà sostituita da una carenatura aerodinamica. In pratica non ci sarà spazio per l’autista, che siederà invece in una sorta di «control room» dove poter monitorare il veicolo da remoto per gli spostamenti hub-to-hub.
Dal punto di vista tecnico, i trattori stradali HVS saranno costruiti su un telaio completamente nuovo, progettato attorno al gruppo a idrogeno composto da serbatoi pressurizzati, celle a combustibile, sistema di accumulo di energia e assali eAxle.
Per ciò che riguarda l’automatizzazione, i camion saranno dotati della tecnologia Automated Drive System sviluppata dalla Fusion Processing, che dispone di un sofisticato sistema di radar, LiDAR, telecamere e intelligenza artificiale. Uno dei vantaggi di questo insieme di tecnologie sarebbe quello di sopperire alla carenza di autisti che si è verificata dopo la Brexit, e inoltre potrebbe contribuire a migliorare la qualità della vita e la sicurezza degli stessi conducenti, con l’introduzione di veicoli teleoperati a distanza.