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Interporto Bologna, firmato nuovo Protocollo su sicurezza, qualità del lavoro e welfare

L’accordo, che è stato sottoscritto da parti sociali, sindacati confederali, associazioni di categorie e Comuni dei territori coinvolti, prevede tra l’altro la realizzazione di una scuola di formazione sulla salute e la sicurezza, il trasporto pubblico potenziato anche notturno, un centro medico convenzionato, un asilo nido e una serie di altre iniziative, tra cui la conferma del potenziamento del terminal ferroviario con l’allungamento dei binari e la totale riorganizzazione dell’accesso sud fino al casello autostradale

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Un passo importante verso una “logistica etica” è stato compiuto in questi giorni a Bologna con la firma di un nuovo Protocollo che riguarda l’Interporto della città felsinea. Il Protocollo di sito, già inserito nella Carta metropolitana per la Logistica Etica siglata a gennaio 2022, permetterà di avviare una serie di progetti con al centro sicurezza, qualità del lavoro e welfare aziendale per le migliaia di lavoratori e lavoratrici dell’infrastruttura interportuale, molti dei quali immigrati e a basso reddito.
Il documento è stato siglato da Città metropolitana, Regione, Comuni del territorio e tutte le parti sociali, sindacati confederali e associazioni di categoria. Tra i progetti in cantiere nel polo bolognese della logistica una scuola di formazione sulla salute e la sicurezza, il trasporto pubblico potenziato anche notturno, un centro medico convenzionato con servizi di tipo ambulatoriale, un asilo nido e una serie di altre iniziative che mettono al centro persone e servizi.

In particolare per la sicurezza, le parti firmatarie promuoveranno campagne informative complementari alle attività formative obbligatorie, rivolte ad aziende e lavoratori, e campagne di informazione sui rischi ergonomici legati alla movimentazione manuale dei carichi.

Sulla qualità del lavoro, Interporto Bologna Spa si impegna a richiedere alle aziende i nominativi delle imprese appaltatrici e subappaltatrici che operano nel sito, ai fini della trasparenza, della prevenzione e della vigilanza. La società interportuale si propone inoltre a migliorare la fruibilità degli spazi comuni, garantendo la massima sicurezza negli spostamenti di chi opera all’interno del sito.

Per quanto riguarda la formazione preventiva e continua, verrà formulata una proposta progettuale di un centro dedicato alla formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro nel campo dei trasporti e della logistica (School), che erogherà percorsi informativi e formativi specifici a tutte le aziende del sito; ricercherà e sperimenterà metodologie e approcci innovativi per promuovere la prevenzione nei percorsi di informazione, formazione e addestramento, con particolare attenzione agli stranieri. E ancora, costituirà la sede di una “comunità di buone pratiche” che si occupa di salute e sicurezza sul lavoro, a cominciare dai Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e dai RLS.

Sul capitolo dell’innovazione, digitalizzazione e sostenibilità ambientale, l’Interporto di Bologna prevede di diventare una “comunità autoalimentata” in cui, a partire dalla mappatura dell’energia rinnovabile già prodotta al suo interno, si studieranno soluzioni affinché l’energia consumata in tutta l’infrastruttura sia inferiore o uguale a quella autoprodotta. Allo stesso modo, per l’attività di trasporto, i firmatari ritengono importante valutare la possibilità di inserire forme alternative di combustibili per l’alimentazione dei mezzi per merci e persone, ad esempio l’idrogeno, come in parte si sta già facendo.
Su questo punto la Città metropolitana di Bologna metterà a disposizione delle imprese insediate un digital twin del sito, che consentirà di migliorare la pianificazione delle attività di carico/scarico delle merci e di valutarne l’impatto sull’efficienza e la sicurezza delle operazioni attraverso il confronto con uno scenario di traffico “ordinario” dell’Interporto.

Per quanto riguarda infine i nuovi investimenti in logistica, sono stati ribaditi quelli strategici in campo come il potenziamento del terminal ferroviario con l’allungamento dei binari, la totale riorganizzazione dell’accesso sud fino al casello autostradale, la realizzazione di un nuovo accesso a nord (solo per trasporto pubblico e mezzi leggeri).

Il Protocollo ha validità triennale e per verificarne l’attuazione è istituito un Tavolo di monitoraggio composto da un rappresentante per ciascuno dei soggetti firmatari, che si riunirà periodicamente. Il Tavolo di monitoraggio si pone in stretta connessione con il Comitato metropolitano per la Logistica Etica ed è coordinato dalla Città metropolitana di Bologna, in collaborazione con Interporto Bologna Spa.

il Sindaco Metropolitano Matteo Lepore ha riunito le parti coinvolte per la firma del Protocollo di Sito di Interporto Bologna. Le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni che hanno aderito al Protocollo sono, insieme ad Interporto Bologna SpA: la Città metropolitana ed il Comune di Bologna, il Comune di Bentivoglio, il Comune di San Giorgio di Piano, l’Unione Reno Galliera, la Regione Emilia-Romagna, la Camera di Commercio di Bologna, l’Ispettorato territoriale del lavoro di Bologna, il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Bologna, i sindacati confederali CGIL di Bologna, CISL Area metropolitana bolognese, UIL Emilia-Romagna, l’Alleanza delle Cooperative di Bologna, la CNA di Bologna, la Confartigianato imprese Bologna metropolitana, Confindustria Emilia Area Centro.
Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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