Il caso della morte di Davide Rebellin, l’ex campione del ciclismo travolto da un camion mercoledì 30 novembre, sta tenendo banco sui media a livello nazionale. Stando alle ultime indagini, gli inquirenti sarebbero riusciti a individuare la targa del mezzo pesante tramite alcune testimonianze e le immagini di videosorveglianza di un vicino ristorante.
Da queste, si è potuta appurare la presenza di un tir rosso con targa tedesca nel parcheggio del locale e che è poi ripartito quando sono arrivati soccorsi e polizia. L’autista del camion, al momento in fase di rintracciamento, sarebbe accusato di omicidio colposo e, non essendosi nemmeno fermato, con l’aggravante dell’omissione di soccorso.
I casi precedenti
Cronaca a parte, il caso Rebellin ha riacceso con forza il dibattito sulla sicurezza stradale degli utenti più deboli della strada, i ciclisti, richiamando alla memoria altri incidenti simili occorsi negli ultimi anni a diversi campioni: da Michele Scarponi, morto nel 2017 travolto da un furgone, ad Alex Zanardi, gravemente ferito nel 2020 dopo uno scontro tra la sua handbike e un camion. Ma i precedenti sono tanti.
Proprio alcune settimane fa l’Osservatorio Asaps aveva ricordato la strage silenziosa dei ciclisti: soltanto nei primi 8 mesi del 2022, i ciclisti che hanno perso la vita sulle strade italiane nell’immediatezza dell’incidente sono stati in tutto 103. A questi si devono poi aggiungere i decessi avvenuti a distanza di giorni o settimane negli ospedali dopo il ricovero seguito al sinistro.
Anticipare al 2023 le norme di sicurezza per i camion
Una strage che ha portato a considerare il tema sicurezza per gli utenti vulnerabili della strada un’emergenza non più rimandabile. Al punto che ha destato particolare attenzione la proposta formulata da Luigi Altamura, comandante della Polizia Locale di Verona, di anticipare al 2023 l’obbligo europeo – che scatta dal 2024 – di dotare i camion e i mezzi pesanti dei sensori di informazione sugli angoli ciechi.
Come è noto, infatti, proprio per ridurre il numero di incidenti tra camion e utenti della strada vulnerabili, a partire da luglio 2024 tutti i nuovi camion immatricolati in Ue dovranno essere conformi con le Norme generali di sicurezza (GSR) aggiornate. Le normative richiedono una serie di caratteristiche di sicurezza avanzate obbligatorie. Tra queste, l’installazione, appunto, di sistemi di informazioni sugli angoli ciechi (ovvero di sensori che avverte il conducente dei ciclisti che procedono adiacenti o attraversano davanti) e di sistemi di informazioni in partenza (cioè di sensori che avvisano l’autista degli utenti della strada vulnerabili davanti al veicolo prima di partire o durante la marcia a bassa velocità). In più, i camion dovranno avere avere requisiti specifici per migliorare la «visione diretta» (ciò che i conducenti vedono direttamente dai finestrini del proprio veicolo) ed eliminare gli angoli ciechi.
Altamura, come riportato dal quotidiano veronese L’arena, sottolinea come «occorre anticipare già al 2023 l’installazione di questi sensori, non solo su quelli nuovi, ma anche su quelli già immatricolati da anni». «Troppi investimenti e schiacciamenti di pedoni e soprattutto ciclisti – continua – avvengono in particolare quando gli autocarri svoltano a destra, provocando vittime o gravi feriti con lesioni permanenti». Il comandante ha suggerito, come peraltro avviene già in Francia, di rendere obbligatori appositi adesivi con il logo «angolo morto» di colore giallo, da apporre lateralmente e nel retro dei camion. «In caso di assenza degli adesivi scattano sanzioni da 750 euro, ma questi adesivi allertano anche gli utenti vulnerabili che approcciano i mezzi pesanti».