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Il Sudoco approda a La Spezia: in pochi minuti tutte le operazioni di sdoganamento

È una piccola-grande rivoluzione nel segno del digitale quella avviata nello scalo ligure, prima infrastruttura italiana ad adottare lo Sportello Unico Doganale e di Controllo. In pratica, facendo dialogare tutti i sistemi informativi delle diverse amministrazioni coinvolte nella gestione delle attività di importazione ed esportazione delle merci, si riescono a tagliare i tempi di attesa e di conseguenza i costi logistici

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Pronti, via. Lo Sportello Unico Doganale e di Controllo – più sinteticamente noto come «Sudoco» – è partito ufficialmente all’interno del porto di La Spezia, prima infrastruttura italiana a realizzare il progetto. Dal punto di vista operativo, a dare avvio al tutto, sotto gli occhi dello stato maggiore dell’Agenzia delle Dogane e dell’Autorità di Sistema Portuale, è stato un camion che, con un container caricato nel porto, ha percorso gli otto chilometri necessari per raggiungere il Centro Unico dei Controlli (CUI) di Santo Stefano di Magra, retroporto dello scalo. E proprio questo percorso costituisce quella infrastruttura digitale posta sotto controllo geosatellitare e che consente di realizzare contemporaneamente, proprio nel Centro Unico, tutti i controlli necessari sulla merce trasportata.
Un miracolo? Neanche per sogno. Più semplicemente la conseguenza di quella che gli informatici chiamano l’interoperabilità dei sistemi informativi. Detto altrimenti, farli dialogare. In questo caso i sistemi sono quelli che le diverse amministrazioni coinvolte utilizzano nella gestione delle attività di importazione ed esportazione. In definitiva, quindi, lo scopo del Sudoco è proprio quello di creare un singolo punto di accesso in cui poter effettuare in modo concomitante e coordinato tutti i controlli in maniera digitale, così da ottimizzare tempi e costi della logistica e creare una stretta integrazione tra porto e interporto. Vale a dire, tagliare le troppe ore di attesa e quindi alleggerire i costi dell’improduttività di chi attende.
Per la precisione a La Spezia è stata avviata la fase 1 del progetto, quella relativa al Coordinamento dei Controlli, finalizzato a snellire le procedure di verifica e di sdoganamento in pochi minuti. Gli altri due riguarderanno la Gestione dei Certificati, vale a dire il rilascio dei provvedimenti autorizzativi necessari per gli operatori e per le amministrazioni coinvolte, e il Tracciamento delle Merci, ossia la raccolta e la fruizione di informazioni utili a tracciare in modo fisico e documentale le operazioni e le procedure legate alle merci.
Soddisfatto il presidente Mario Sommariva, che ha sottolineato come «il nostro sistema portuale si conferma innovatore nelle procedure e nell’impiego di nuove tecnologie».
Dopo lo scalo ligure toccherà a Livorno ad adottare il Sudoco e di seguito a diversi altri porti italiani.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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