Il ministro Enrico Giovannini, quello che ha ribattezzato il ministero di piazza di Porta Pia come Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, si congeda nel contesto della XXV Euromed Convention di Grimaldi a Sorrento, indicando un futuro concreto per il Marebonus e il Ferrobonus, garantito da nuovi fondi pubblici. In particolare, il ministro uscente ha chiarito che «nei 2 miliardi del Fondo per la mobilità sostenibile (attualmente è al concerto con il Mef) una parte sarà dedicata sia al trasporto su gomma, sia su ferrovia che sul marittimo».
Il Fondo a cui fa riferimento il ministro è quello istituito dalla Legge di Bilancio 2021, rivista prima con il decreto legge 121/2021 e poi con il Decreto del 7 aprile 2022 del Mims, di concerto con il ministro dell’Economia. La novità però, come ha successivamente chiarito il vice capo di Gabinetto, Maria Teresa Di Matteo, è che almeno per il 2022 il marebonus sarà finanziato con 39 milioni, ma continuerà a essere garantito anche negli anni futuri, almeno fino al 2026 con 20 milioni all’anno.
Inoltre, con risorse attinte sempre dal Fondo per la Transizione energetica saranno finanziati anche i cold ironing (cioè lo spegnimento dei motori durante l’ormeggio in porto, finalizzato a ridurre l’inquinamento, garantendo altrimenti l’erogazione dell’energia necessaria all’imbarcazione) e il refitting per conservare al meglio le navi.
Da ultimo, Giovannini ha voluto anche stilare un bilancio della propria attività sottolineando come al momento del conferimento dell’incarico si sia trovato sulla scrivania «129 decreti attuativi non fatti», mentre ne lascerà a chi verrà dopo di lui «solo 30 ancora non realizzati».