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Cronotachigrafo, nel 2022 soltanto a Modena ben 350 violazioni

Non sembrano calare le manomissioni del dispositivo, nonostante i frequenti controlli da parte delle Forze di Polizia, le multe salate e gli altri provvedimenti conseguenti. L'ultima ieri lungo la A1...

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Sono oltre 350 le violazioni sull’utilizzo del cronotachigrafo rilevate dalla Polizia Stradale di Modena nel corso del 2022. Un dato che, se confermato come tendenza a livello nazionale, farebbe pensare a un utilizzo purtroppo ancora frequente dei metodi di manipolazione del dispositivo, nonostante i numerosi controlli effettuati dalla Polizia Stradale e le multe salate che vengono inflitte di conseguenza.

Nel caso specifico di Modena, gli accertamenti della Polstrada, effettuati sia nella viabilità autostradale di competenza che in quella provinciale, hanno permesso di accertare anche che dei 350 casi ben 19 comportavano una rielaborazione a livello informatico e strutturale del cronotachigrafo, per alterare i dati registrati. Oltretutto i controlli della Polizia di Stato sono molto stringenti, con una check list che prevede, subito dopo la visione delle condizioni del veicolo e dei relativi documenti, l’esame dei dati registrati sul cronotachigrafo per verificare il rispetto dei limiti di velocità e dei tempi di guida e di riposo. È dunque molto difficile che un’alterazione o manomissione non venga scoperta.

L’ultimo caso di violazione è di ieri, nel tratto modenese dell’A1, dove un mezzo pesante, fermato per un controllo, presentava alcune anomalie di registrazione dei dati. Una volta portato il veicolo presso un’officina specializzata, l’esame del software del cronotachigrafo rilevava la manipolazione ed alterazione dell’apparecchio. Il cronotachigrafo è stato sequestrato e il veicolo non potrà essere utilizzato fino all’installazione di un nuovo apparecchio, ripristinato a cura di un’officina autorizzata. 

Ricordiamo che la sanzione ex art. 179 del Codice della Strada prevede una multa di 1.732 euro e la decurtazione di 10 punti dalla patente, documento che viene anche immediatamente sospesa. A questo si aggiunge la denuncia penale, anche per il titolare dell’azienda, per il reato di cui all’art. 437 per la «rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro». Insomma, ripercussioni pesanti per chi ogni giorno lavora sulla strada.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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