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Come colmare la carenza di autisti? In Lituania si guarda verso l’Asia

Alcune associazioni di categoria dell’autotrasporto lituano hanno siglato, con il supporto di Girteka, un accordo con il ministero dei Trasporti dell’Uzbekistan per aprire a Tashkent una scuola in cui formare 1.500 autisti in ogni ciclo. I primi arriveranno già entro fine anno. CargoGO Logistics, invece, importa conducenti da diversi paesi asiatici, anche se uno sguardo privilegiato va verso l’India in cui è facile trovare autisti professionali, con cinque di esperienza e buona padronanza della lingua inglese. Ne ha già assunti qualche centinaio, ma continuerà a fare altrettanto nelle prossime stagioni

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Le materie prime costano tanto e gli autisti di camion mancano. Ormai è un mantra, ripetuto ossessivamente in tutta Europa. E ovunque si moltiplicano le iniziative per cercare di aggirare, o per lo meno mitigare, il problema. In Lituania, per esempio, il paese dell’Unione Europea in cui stanno stabilizzandosi le più grandi flotte di trasporto internazionale del continente, hanno pensato di aprire un centro di formazione particolare, a Tashkent, in Uzbekistan, mettendo tre attori attorno allo stesso tavolo: un’associazione dell’autotrasporto lituano (denominata Linava), il ministero dei trasporti dell’Uzbekistan e un’azienda di trasporto come Girteka, particolarmente sensibile alla problematica.

In pratica il ministero uzbeko, tramite anche l’Associazione Aircuz dei vettori uzbeki, trova le persone disponibili a salire su un camion, le inscrive al percorso formativo e poi, una volta terminato, i neopatentati sono pronti per partire per la Lituana e iniziare a lavorare il giorno dopo, dovendosi preoccupare soltanto di trovare un posto dove dormire e un conto corrente in banca dove farsi versare la retribuzione. Il tutto in tempi abbastanza brevi, se si considera che l’accordo tra i diversi attori è stato sottoscritto soltanto all’inizio del 2022 e prima che l’anno termini i primi autisti inizieranno a guidare professionalmente nel paese baltico. A regime ogni ciclo di formazione dovrebbe riuscire a creare circa 1.500 autisti.

Le uniche frizioni, a dire il vero, sono state registrate soprattutto a livello burocratico, in quanto i visti per accedere in Lituana risultano più lenti da ottenere rispetto ad altri paesi europei, quali Polonia e Germania. E se quindi non si provvede al rilascio prima della fine del percorso di formazione, si corre il rischio – secondo l’associazione Linava – che i futuri autisti si indirizzino altrove, vanificando gli sforzi fatti a livello organizzativo. 

Ma non è l’unica esperienza formativa messa in campo dalla Lituana. Oltre a Girteka, infatti, anche un’altra azienda di trasporti, vale a dire CargoGO Logistics, ha affrontato di petto il problema andando a reclutarli in Asia, in particolare in India. E in questo modo è riuscito a portarne in Europa alcune centinaia e continuerà a farlo anche nei prossimi anni. Peraltro, dalla stessa azienda sottolineano che si tratta in ogni caso di conducenti professionali, con un’esperienza in ambito internazionale di almeno cinque anni, dotati di buona padronanza della lingua inglese. Ed ecco perché anche in futuro questo paese indiano sarà particolarmente privilegiato come bacino nazionale a cui attingere, anche se già oggi si segnalano altri uomini al volante provenienti da Iraq, Oman, Arabia Saudita, Kuwait, Qatar.

L’immagine in alto è tratta dal film «Milestone», di Ivan Ayr, uscito su Netflix il 7 maggio 2021. È la storia di Ghalib, camionista in crisi un po’ a causa di un improvviso lutto familiare, un po’ perché percepisce il peso degli anni che passano e che rendono difficile confrontarsi con il nuovo che avanza.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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