AGGIORNAMENTO DEL 29 AGOSTO
Torniamo a parlare dell’incidente avvenuto giovedì 25 agosto lungo la A21, tra Caorso e Castelvetro e in cui hanno perso la vita due autisti veneti, Nicola Negro e Stefano Cappellini, rispettivamente di 56 e 54 anni. E lo facciamo perché diversi lettori guardando meglio le foto si sono accorti e ci hanno segnalato (e per questo li ringraziamo) che in realtà, contrariamente a come sembrava e a come abbiamo anche noi riferito, la cisterna è rimasta praticamente intatta. Si è in parte lacerato il rivestimento esterno (sul fianco destro, come si vede nella foto), ma il cuore della struttura ha retto, come dimostra il fatto che sull’asfalto non v’è traccia di questo materiale. Ciò porta a presumere – in attesa che le indagini della polizia stradale di Cremona guidata da Federica Deledda lo confermino – che è stato il trattore ha prendere fuoco e far divampare l’incendio anche sul furgone e sul semirimorchio dell’altro camion.
A giustificare questo evenienza, oltre alla capacità della cisterna di resistere, c’è il fatto che il bitume, contrariamente a quanto avevamo indicato, non è classificato infiammabile. Per l’ADR è di classe 9 È un idrocarburo e può bruciare soltanto se riscaldato a temperatura superiore a quella del suo punto di infiammabilità (ovviamente molto alto). Cosa che in effetti non è avvenuta.
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NOTIZIA DEL 25 AGOSTO
Nicola Negro, cinquantaseienne della provincia di Vicenza, e Stefano Cappellini, cinquantaquattrenne di Verona, due autisti rispettivamente alla guida di un camion e di un furgone, hanno perso la vita ieri pomeriggio nel tratto tra Caorso e Castelvetro di Piacenza, in direzione Brescia, al chilometro 179 lungo la autostrada A21, proprio in quel contesto in cui ha trovato accoglienza una larga fetta della logistica italiana. Le ragioni dell’incidente non sono state chiarite, ma si conoscono alcuni dettagli relativi alla dinamica. Sembra cioè che sia stata l’autocisterna condotta da Negro a tamponare il furgone su cui viaggiava Cappellini. Senonché la potenza dell’impatto e l’alta infiammabilità del materiale trasportato in cisterna – bitume, per la precisione – hanno prodotto due conseguenze: un incendio improvviso che ha avvolto il camion; lo sbalzo in avanti del furgone, finito addosso a un altro camion, un trattore con semirimorchio portacontainer carico di rotoli di carta. A quel punto il furgone è rimasto praticamente incastrato tra i due camion. E così, le fiamme, promanate dalla cisterna, dopo aver investito e decretato la fine del primo autista, sono avanzate fino al furgone, coinvolgendo il secondo autista nella stessa sorte.
Il terzo autista risulta soltanto ferito, anche se ha rischiato a sua volta di essere avvolto dalle fiamme, che raggiunto il semirimorchio avevano trovato altre materiale da ardere nei rotoli di carta. Ma la prontezza dell’uomo nello scendere dalla cabina e nello sganciare e distanziare il trattore, hanno evitato il peggio.
I corpi delle due vittime, invece, sono stati estratti dai veicoli, grazie all’intervento dei vigili del fuoco di Piacenza e Fiorenzuola d’Arda, soltanto qualche ora dopo.
Il traffico è rimasto bloccato per diverso tempo e ancora in serata non ritrovata la normale fluidità.