Fornire indicazioni chiare per ottenere il 28% di credito d’imposta a favore delle imprese di autotrasporto merci per i consumi di gasolio sostenuti nel primo trimestre 2022. È questa la richiesta di Assotir in un lettera indirizzata al Mims, dopo la pubblicazione del Decreto Direttoriale n.324 del 29 luglio scorso sulle modalità per ottenere il 28% del credito d’imposta (ne abbiamo parlato qui).
Per l’associazione non risulterebbe affatto chiaro il meccanismo di riscossione del credito. Anche perché nel decreto si fa riferimento al fatto che le imprese devono presentare domanda tramite una piattaforma telematica dedicata, che deve essere realizzata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ma tuttavia non si sa ancora quando questa piattaforma sarà pronta. Inoltre, lascia perplesso il meccanismo del «click day».
A sottolinearlo è Claudio Donati, segretario generale di Assotir: «Pensiamo sia dovere del Governo dare ogni assicurazione alle imprese su chi ha il diritto al credito d’imposta e che questo diritto sia garantito. Sotto tale aspetto, il meccanismo del click day lascia tutt’altro che tranquilli sul fatto che ‘nessuno venga escluso’. In generale, le imprese hanno bisogno di indicazioni chiare e certe, anche rispetto ai possibili meandri tecnico-informatici».
Considerando che oltre il 50% delle imprese di autotrasporto è costituito di microimprese (con non più di 5 addetti), per Donati servirebbero quindi «meccanismi procedurali adeguati, semplici e alla portata dei trasportatori», anche perché l’eventuale esclusione dal bando comporterebbe non solo la perdita del beneficio costituito dal credito di imposta (il 28% del costo del carburante consumato nel primo trimestre 2022), ma anche la contestuale esclusione dalla domanda di rimborso delle accise, che vale altri 21 centesimi per litro di gasolio. «Insomma si rischia, oltre al danno, la beffa», ha concluso Donati.
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche la Presidente Nazionale dell’Asspciazione Italiana Imprese di Trasporto, Anna Vita Manigrasso, secondo cui la pubblicazione del decreto rappresenta «un passaggio che, a parte il ritardo, evidenzia non pochi motivi di preoccupazione, per gli aspetti procedurali, al momento, tutt’altro che chiari. Abbiamo chiesto al Governo di promuovere urgentemente un incontro tecnico per illustrare agli utenti come dovrebbe funzionare il nuovo sistema».