La patente B non si ferma più a 3,5 tonnellate. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (quella del 16 giugno 2022) del decreto legge Infrastrutture – n.68/2022 diventa possibile per chi detiene la patente B da almeno due anni guidare veicoli senza rimorchio adibiti al trasporto di merci, alimentati con combustibili alternativi, aventi «una massa autorizzata massima superiore a 3.500 kg ma non superiore a 4.250 kg. L’unica condizione richiesta è che «la massa superiore ai 3500 kg non determini aumento della capacità di carico in relazione allo stesso veicolo e sia dovuta esclusivamente all’eccesso di massa del sistema di propulsione in relazione al sistema di propulsione di un veicolo delle stesse dimensioni dotato di un motore convenzionale a combustione interna ad accensione comandata o ad accensione a compressione».
Insomma, se un veicolo elettrico o, per dirla ancora meglio, un furgone elettrico supera le 3,5 tonnellate perché le batterie lo spingono sopra tale soglia si chiude un occhio.
Dietro questo misura c’è una giustificazione evidente: come ha spiegato il presidente dell’Albo degli Autotrasportatori, Enrico Finocchi, intervistato sul numero di giugno di Uomini e Trasporti, i furgoni elettrici saranno sempre più utilizzati sull’ultimo miglio. Ma essendo spesso il loro peso superiore alle 3,5 tonnellate, diventava necessario per guidarli il possesso della patente C. Ma il numero di titolari di patente C in questa frangente sta drasticamente scemando. Quindi, sarebbe stato un controsenso se un segmento in espansione, come quella della distribuzione urbana sostenibile, fosse stata frenata dalla carenza di autisti muniti di patenti superiori. Da qui l’idea di abbuonare dalla massa tutto quanto serve alla propulsione, in modo da consentire anche ai titolari di patenti B di poter guidare van elettrici.