Giovani e donne. Sembra essere questo l’identikit dei most wanted nel settore dei trasporti. Già, perché la presenza femminile in ambito logistico, lo abbiamo raccontato più e più volte, è ancora bassissima: 2% la percentuale di autiste di mezzi pesanti per il trasporto merci in Europa con un tasso di disparità uomo donna tra conducenti di veicoli, macchinari mobili e di sollevamento pari al 96%. Non va meglio nemmeno sul fronte giovanile: con il 16,8% in meno di imprese giovanili – dato raccolto nel volume 100 numeri per capire l’autotrasporto. Storie in movimento (edizione 2022) – siamo infatti di fronte a una vera e propria fuga.
Per invertire la tendenza, il cambiamento deve quindi partire in primo luogo dalle aziende e a dimostrarlo è il colosso della logistica di Bergamo, Bracchi, che dall’inizio del 2022 ha portato in casa cento nuovi assunti, di cui il 45,5% donne e con un’età media intorno ai 40 anni.
Si tratta, più nel dettaglio, di 78 dipendenti che faranno riferimento alle sedi italiane, di cui 30 sono donne, e 23 nuovi dipendenti per le sedi estere, di cui 16 presenze femminili, distribuiti tra le sedi di Ettenheim in Germania, Lublin in Polonia e Levice e Kostolné Kračany in Slovacchia.
Donne che ricoprono e andranno a ricoprire i ruoli più disparati. «In Bracchi – confermano dall’azienda di Fara Gera d’Adda – ci sono donne alla guida di camion e muletti, ma sono presenti anche in ruoli manageriali e in ogni ambito della vita lavorativa, dall’ingegneria logistica alla pianificazione dei trasporti, dalla direzione delle succursali estere, fino agli uffici amministrativi, segno di un nuovo modo, dal punto di vista delle donne, di percepire la logistica».
La crescita quasi tutta “al femminile” della storica azienda bergamasca però non si ferma qui. «Abbiamo un forte bisogno di giovani capaci di affrontare le sfide che la logistica ci pone ogni giorno – dice l’amministratore delegato Umberto Ferretti – Siamo alla ricerca costante soprattutto di autisti, magazzinieri, ingegneri logistici e professionisti nella gestione di trasporti, spedizioni, gestione documenti doganali e fiscali, amministrazione. Per aiutarli a integrarsi in azienda, diamo la possibilità ai giovani di mettersi alla prova con percorsi di formazione e tirocini aziendali, grazie anche a partnership attive con istituti di formazione«. Il 90% dei cento nuovi arrivi in Bracchi sono infatti contratti di tipo indeterminato e determinato, con un significativo numero di stabilizzazioni, mentre il restante 10% sono tirocini formativi, considerati dall’azienda una valida via per scoprire nuovi talenti da far crescere.
Non resta che augurarsi che tra questi talenti non manchino le donne.