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Dietro-front della Commissione Ambiente UE: il trasporto stradale incluso nel sistema ETS

Dopo il voto della Commissione Trasporti, contrario a includere il trasporto stradale nel sistema di emissioni ETS, a sorpresa l'altra Commissione dell'Europarlamento torna indietro. Se la misura fosse approvata, l'autotrasporto, secondo i calcoli di Conftrasporto, avrebbe un extracosto di 10mila euro annui. E anche il rimborso accise è a rischio...

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Il trasporto stradale e quello marittimo avevano appena finito di gioire per la posizione della Commissione Trasporti e Turismo, contraria nell’includere il trasporto stradale nel sistema che impone a chi emette emissioni di acquistare quote di emissione a caro prezzo, quando già oggi arriva la doccia fredda con la decisione dell’altra Commissione ENVI che va esattamente in direzione opposta.

Pronta la reazione del presidente di Conftrasporto-Confcommercio e della FAI, Paolo Uggè, che parla di «decisione estremamente negativa, che desta forte preoccupazione in tutti gli operatori nazionali». 

Come si giustifica tale preoccupazione? «Se l’ETS si dovesse applicare all’autotrasporto – risponde Uggè – avremmo un incremento importante dei costi per le imprese. Abbiamo stimato per il gasolio un prevedibile aumento di 0,26€/litro, che comporterebbe, a titolo esemplificativo, un extra costo per un mezzo pesante di ultima generazione di circa 10mila euro annui. Analogo impatto potrebbe avere un mezzo ad alimentazione alternativa a GNL, che soltanto grazie a un ipotizzabile mix al 50% con il bio GNL potrebbe contenersi nell’ordine di 6mila euro all’anno».

Ma non è tutto. Perché «bisogna tener presente la proposta di revisione della tassazione sull’energia, contenuta sempre nel Pacchetto Fit for 55 – incalza il presidente di Conftrasporto – che intende eliminare i benefici in termini di accisa per il gasolio commerciale nel trasporto stradale e per quello marittimo e che, sommata agli extracosti che porterà l’ETS, genererebbe una penalizzazione insostenibile per gli operatori nazionali. Non va mai dimenticato, infatti, da un lato che il trasporto marittimo è intimamente internazionale e che, quindi, ogni difforme regolazione locale rischia di alterare le corrette dinamiche concorrenziali tra le imprese; dall’altro, che in condizioni normali l’accisa sul gasolio per autotrazione italiana è la più alta d’Europa». 

Come se ne esce? «L’auspicio – secondo Uggè – è che il Parlamento europeo possa nella prossima sessione plenaria riprendere quanto proposto dalla Commissione Trasporti, modificando il sistema ETS per il trasporto marittimo ed escludendo la sua applicazione al trasporto stradale». 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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