È un mercato strabico quello dei veicoli industriali nell’attuale congiuntura. I dati del mese di marzo diffusi dal Centro Studi e Statistiche UNRAE fa registrare una lieve flessione (– 2,2%), con 55 unità immatricolate in meno rispetto allo scorso anno. Un dato apparentemente neutro, con un comparto dei veicoli pesanti stabile (2.042 unità) e quello dei medio-leggeri sotto le 16 t che flette a doppia cifra. E anche a guardare i dati da inizio anno, in rapporto allo stesso periodo del 2021 esiste una flessione, ma non particolarmente accentuata (- 1,9%, vale a dire 6.755 veicoli industriali contro i 6.888). Dov’è il problema? Il problema è appunto nello strabismo, perché la foto attuale guarda invece all’indietro e questo – come sottolinea Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE – rende i numeri che proietta come «preoccupanti», proprio «alla luce del fatto che le attuali immatricolazioni riguardano ordini acquisiti tra aprile e settembre del 2021, quando la domanda non aveva ancora subito la forte battuta d’arresto causata dagli incrementi dei prezzi di carburanti e dei costi di gestione per le imprese di autotrasporto».
Poi invece il mondo – e l’Italia di conseguenza – è cambiato. E quindi se ora, prosegue Starace, «proiettiamo le attuali incertezze della domanda di veicoli industriali nei mesi a venire unitamente al perdurare della crisi della componentistica e delle materie prime, è facile prevedere un più che probabile ulteriore calo delle immatricolazioni tra la fine del 2022 e l’inizio del prossimo anno».
Per cercare di invertire questo trend quanto mai probabile e soprattutto «per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e contribuire al miglioramento della sicurezza stradale, lo svecchiamento del parco circolante (che ad oggi registra un’età media di 14 anni) attraverso misure che premino le imprese più virtuose, rimane la priorità». Però, – conclude il presidente – a questo scopo «è più che mai necessario fornire solide garanzie di carattere strutturale alle imprese di autotrasporto, prevedendo consistenti interventi ad hoc di media-lunga durata per l’acquisto di veicoli di ultima generazione, che superino gli attuali provvedimenti a singhiozzo dannosi sia per le Case produttrici sia per l’autotrasporto».