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Idrogeno, in Francia Hyvia apre una fabbrica di celle a combustibile

Lo stabilimento della joint-venture tra il Gruppo Renault e Plug Power sorgerà a Flins, nella regione parigina, e produrrà 1.000 celle a combustibile da 30kW all'anno, che alimenteranno i futuri Renault Master H2-TECH (van, telaio cabinato e city bus). A fine 2022, lo stabilimento comincerà poi ad assemblare le stazioni di ricarica a idrogeno e a produrre lo stesso H2 a basso contenuto di carbonio con un primo elettrolizzatore

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Nove mesi dopo essere stata creata, Hyvia, joint-venture tra il Gruppo Renault e Plug Power dedicata alla mobilità a idrogeno, inaugura un suo stabilimento a Flins, nella regione parigina, presso la Refactory, la fabbrica per l’economia circolare del costruttore francese.
L’impianto, che si sviluppa su una superficie di 3.000 mq e si avvale di un team altamente qualificato di una quindicina dipendenti tra operatori, manager e tecnici, è solo la prima fase di un progetto industriale più ampio nell’ambito delle attività di assemblaggio e collaudo delle celle a combustibile basate sulla tecnologia avanzata di Plug Power, leader mondiale delle soluzioni chiavi in mano per l’idrogeno. Tutti gli ingegneri e gli operatori dello stabilimento hanno seguito una formazione specializzata in Francia e negli Stati Uniti, per acquisire le competenze necessarie per assemblare e testare le hydrogen cells da 30kW che alimenteranno i futuri Renault Master H2-TECH (van, telaio cabinato e city bus).

Tecnicamente, le celle presentano una membrana a scambio protonico (PEM – Proton Exchange Membrane), basata sulla tecnologia testata e sostenibile di Plug Power. Combinando aria e idrogeno, si genera potenza elettrica per una maggiore autonomia per la mobilità. I flussi d’aria e di idrogeno penetrano entrambi fino al “cuore” della cella a combustibile, che si compone di un elettrodo negativo (anodo) e uno positivo (catodo), divisi da una membrana polimerica. Le molecole di idrogeno sono separate in elettroni e cationi. Gli elettroni vanno verso un circuito esterno, generando un flusso elettrico che alimenta sia la batteria da 33 kWh che il motore elettrico da 57 kW. I cationi attraversano la membrana polimerica e si uniscono agli anioni dell’aria per creare acqua.

Per l’assemblaggio delle celle a combustibile è necessaria una complessa apparecchiatura che consta di circa 450 componenti e flussi (aria, idrogeno, elettricità, liquido di raffreddamento e acqua). La catena di montaggio è stata progettata per montare questi elementi, come il controller e il convertitore ad alta potenza, il filtro dell’aria, il compressore e l’umidificatore, il sistema di raffreddamento fino all’assemblaggio finale della cella a combustibile. L’area di test delle celle a combustibile è operativa grazie all’idrogeno già presente sul sito e consentirà di garantire la qualità e la sicurezza delle celle stesse.

Entro la fine del 2022, la linea di produzione e collaudo delle celle a combustibile raggiungerà una capacità di 1.000 unità all’anno e sarà lanciata anche la linea di assemblaggio delle stazioni di ricarica a idrogeno. L’approvvigionamento di H2 comincerà invece con l’installazione di un elettrolizzatore da 1MW che fornirà idrogeno allo stabilimento (450 kg di H2/giorno), per testare le celle a combustibile e le stazioni di ricarica. La fabbrica funzionerà con carrelli elevatori alimentati anch’essi a idrogeno.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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