L’approvazione dell’emendamento al decreto legge Milleproroghe che ha fatto slittare al 31 dicembre 2022 i termini di consegna dei beni strumentali (inclusi camion, furgoni e autobus turismo), ordinati nel 2021 e di cui è stato versato l’anticipo del 20% al fornitore, incentivati con il credito d’imposta al 10% è arrivato come una boccata di ossigeno raccogliendo consensi dal mondo automotive.
Massimo Artusi, vice presidente di Federauto, con delega a truck e van ha commentato come questo ampliamento della finestra di accesso all’incentivo consenta «alle imprese più sensibili all’ammodernamento ecologico dei propri mezzi di usufruire dell’incentivo nonostante i ritardi nelle consegne causati dalla carenza di materiali ed è quindi da accogliere come un passo importante verso una transizione energetica improntata alla sostenibilità sia ambientale che socio-economica. Si tratta di una attenzione a cui tenevamo molto, un segnale di considerazione dei nostri problemi».
Artusi ha poi indicato ulteriori passi in questa direzione in una lettera inviata alla viceministra Bellanova, nella quale definisce «particolarmente urgente» un’analoga proroga nelle consegne dei veicoli commerciali incentivati mediante il DM 203/20. «Una misura – puntualizza Artusi – essenziale per impedire che le imprese non possano avvalersi degli incentivi a causa dei ritardi di consegna riconducibili alla carenza internazionale dei semiconduttori e più in generale di componenti».
Nella lettera Artusi sollecita, definendolo strategico, un «intervento di sostegno alle imprese di autotrasporto, attraverso l’istituzione di un credito d’imposta legato ai consumi di gasolio, GNL e Ad-Blue, compatibile con le finalità  generali del prossimo Decreto Energia al varo del Governo» e conclude chiedendo alla vice ministra Bellanova la convocazione di un apposito Tavolo ministeriale esteso alle associazioni dell’automotive, per definire soluzioni condivise, credibili ed efficaci finalizzate a fare fronte alle suddette criticità .