Maledetti semiconduttori! Tra i tanti problemi che la loro carenza sta creando al mondo dell’automotive c’era anche legato al ritardo delle consegne, che già di per sé è un problema, ma in un caso fa rischiava anche di far svanire un’opportunità.
L’opportunità a cui si fa riferimento è quella concessa dalle leggi di Bilancio scorse alle imprese di ottenere un credito di imposta (da riportare poi nel quadro RU delle dichiarazioni dei redditi) laddove avessero sostenuto investimenti in beni strumentali e quindi anche in veicoli. Credito di imposta che peraltro con la legge di Bilancio del 2021 è stato anche portato al 10% (rispetto al 6% che era inizialmente). Il problema nasce dalla finestra temporale entro cui questi investimenti potessero essere effettuati e i beni strumentali consegnati, che si apriva nel novembre 2020 e si chiudeva al massimo il 30 giugno 2022. Per fortuna però la Commissione Bilancio della Camera, in sede di esame del decreto legge Milleproroghe ha approvato un emendamento che fa slittare in avanti, per la precisione al 31 dicembre 2022, i termini di consegna per la fruizione del credito di imposta. E quindi mette in condizione le concessionarie di effettuare le consegne legate agli ordini raccolti negli scorsi mesi.
Quanto vale in termini monetari questa misura? Amedeo Genedani, presidente di Confartigianato Trasporti, associazione che ha fortemente voluto la misura, risponde che con la proroga «si evita che le imprese perdano la possibilità di usufruire di un’agevolazione fiscale che si attesta tra 10 e 13 mila euro per ciascun veicolo pesante»·
Ma la partita non è comunque finita. Perché, come ricorda il segretario nazionale dell’associazione, Sergio Lo Monte, c’è da «ottenere la proroga di almeno 6 mesi delle scadenze per le rendicontazioni delle domande di incentivo per rinnovo mezzi fissate al 14 marzo 2022». E proprio per questo – aggiunge – «da oggi lavoreremo per ottenerla in sinergia con la competente Direzione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili».