Dopo i commenti fortemente negativi del presidente di Conftrasporto–Confcommercio, Paolo Uggè, anche Anita esprime seri dubbi sul progetto di “autostrada digitalizzata” sull’asse del Brennero che nelle prossime settimane verrà presentato al Governo italiano dal governatore altoatesino Arno Kompatscher (SVP). Ricordiamo che il progetto si propone di controllare il volume di traffico sulla direttrice, attraverso la possibilità per gli autotrasportatori di “prenotare” il percorso, inserendo inoltre un criterio di determinazione del costo del pedaggio sulla base della classe ambientale del veicolo interessato al transito, allo scopo di ridurre l’impatto ambientale dei mezzi inquinanti sul territorio.
«Se da un lato condividiamo il pedaggio legato al tasso di inquinamento, a patto che valga per tutti i mezzi, pesanti e leggeri, e non comporti un aumento generalizzato del costo dei pedaggi – ha dichiarato il presidente di Anita, Thomas Baumgartner – riteniamo che il progetto prenotativo sia estremamente dannoso e pericoloso per le imprese esportatrici del nostro Paese».
Baumgartner ricorda infatti che attraverso il Brennero passa il 70% dell’export italiano: «Una limitazione avrebbe conseguenze nefaste – afferma – Se ogni provincia o regione d’Europa incominciasse a restringere il passaggio dei mezzi pesanti sarebbe la fine dell’Unione Europea. Inoltre l’Italia è un Paese periferico nella UE e perciò il Governo deve tutelare i collegamenti necessari per raggiungere i mercati del Centro e Nord Europa».
In questo contesto, l’Associazione chiede di rivedere il possibile affidamento della concessione autostradale dell’A22 a una società “in-house” della Provincia di Bolzano: «Dobbiamo tutelare gli interessi generali dello Stato Italiano – conclude Baumgartner – prima delle esigenze particolari di una singola provincia».