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Allarme di GiPA e UNRAE: «In Italia mancano 25mila autisti. Subito un tavolo tecnico per avvicinare i giovani al settore»

La sezione Veicoli Industriali dell'associazione, presieduta da Paolo Starace, ha sottolineato l'importanza di realizzare piani formativi ad hoc per favorire l’alternanza scuola/lavoro, ma ha anche presentato un pacchetto di proposte per svecchiare un parco veicolare del trasporto composto per il59,2% di mezzi è ante Euro V

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«In Italia oggi mancano circa 25mila autisti». Ad annunciare il dato in anteprima è Marc Aguettaz, country manager GiPA, che ha presentato oggi lo Studio commissionato da UNRAE «Trasporti e Logistica: le strade per la transizione ecologica».

Un problema sul quale occorre intervenire tempestivamente e per il quale UNRAE ha lanciato tre proposte risolutive, illustrate nel corso della conferenza stampa odierna dal presidente Paolo A. Starace. Tra queste, fondamentale il contributo allo sviluppo e alla redazione di piani formativi ad hoc favorendo l’alternanza scuola/lavoro, il sostegno alla formazione professionale degli autisti quale componente fondamentale per garantire l’efficienza e la sicurezza del trasporto merci e, infine, il rilancio del Progetto giovani conducenti in collaborazione con l’Albo dell’Autotrasporto. 

A tal proposito, Enrico Finocchi, presidente del Comitato Centrale, ha annunciato la convocazione a breve «di un tavolo tecnico con autoscuole, case produttrici, associazioni del mondo del trasporto e istituzioni, tra cui il Ministero dell’Istruzione, per trovare soluzioni efficaci e sostenibili per colmare questo gap di risorse umane, che non è solo italiano ma globale».

Fondamentale dunque avvicinare le nuove generazioni alla professione, considerando che oltre il 45% degli autisti ha più di 50 anni.

Vecchi veicoli per autisti anziani

Ma non è solo il personale viaggiante a invecchiare: il parco circolante italiano è tra i più vecchi e inquinanti d’Europa (il 92% ha oltre 15 anni di anzianità) e su un totale di poco più di 700mila veicoli, il 59,2%, pari a 430mila unità, sono ante Euro V

Dati stimati al 30 giugno 2021

Secondo lo studio condotto da GiPA, la loro sostituzione, con un piano di rinnovo di durata non superiore al decennio, consentirebbe un abbattimento delle emissioni di CO2 di 87 miliardi di kg, una riduzione dei consumi di carburante del 10%, un risparmio di spesa di 49 miliardi di euro e, infine, una riduzione degli incidenti stradali del 48%, pari a 210.000 incidenti in meno. 

«Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del settore trasporto merci a lunga distanza e per la logistica urbana – ha spiegato Starace – sarà fondamentale il contributo di tutte le tecnologie. Già oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, i veicoli sono sempre meno inquinanti e più sicuri, ma deve essere fatto di più per accelerare il rinnovo del parco. Tra i veicoli industriali circolanti solo il 21,6% è dotato di dispositivi obbligatori come la frenata autonoma d’emergenza e il mantenimento di corsia, il 51,8% è dotato di tachigrafo elettronico e il 6% di tachigrafo intelligente». 

Per accompagnare la transizione ecologica, UNRAE ha quindi indicato una serie di proposte suddivise in tre diversi ambiti di azione: Codice della Strada e autistiAmbiente, sicurezza e infrastrutture e, infine, mercato e imprese

Il dettaglio delle proposte UNRAE

Per quanto riguarda il primo punto, UNRAE propone l’istituzione di un Tavolo tecnico con le istituzioni competenti per l’adeguamento delle norme del Codice della Strada allo sviluppo tecnologico e di business del settore, dando inoltre attuazione alle disposizioni riguardanti la lunghezza massima degli autoarticolati a 18,75 metri, alla revisione dei mezzi ai privati e alla normativa sui trasporti eccezionali. 

In tema di transizione ecologica, si propone il blocco programmato alla circolazione dei veicoli più inquinanti e meno sicuri compresi i veicoli rimorchiati, la rimodulazione del bollo e il rimborso di pedaggi e accise in base al criterio ‘chi inquina paga’, l’aumento dei controlli periodici obbligatori per i veicoli ante Euro VI, la defiscalizzazione dei biocarburanti e, infine, lo sviluppo e la diffusione di una rete di ricarica per mezzi elettrici e a idrogeno destinati al trasporto merci incentivando l’adozione di sistemi innovativi per la logistica e il trasporto «intelligente». 

«Infine – ha concluso Starace – è necessario proseguire e rafforzare le politiche di sostegno al rinnovo del parco circolante e accrescere la spinta verso le alimentazioni alternative, incentivando la rottamazione anche per i rimorchiati, mentre a favore delle imprese è necessario prorogare e ampliare il credito d’imposta estendendolo a tutto il 2024 e rifinanziando senza soluzione di continuità la Legge Nuova Sabatini».

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