Dopo soli 5 anni tra progettazione e realizzazione, la Petrolifera Italo Rumena (PIR), Edison e la spagnola Enagás hanno inaugurato ieri il deposito costiero Depositi Italiani GNL (DIG), il primo terminale “small scale” italiano di gas naturale liquefatto, pensato per un trasporto pesante e marittimo più sostenibile.
Le cifre
Il deposito è stato realizzato con un investimento di circa 100 milioni di euro sul territorio (50% alle imprese locali), più 10 milioni di lavori di adeguamento delle banchine portuali. L’impianto ha una capacità di stoccaggio di 20.000 metri cubi di GNL e una capacità di movimentazione annua di oltre 1 milione di metri cubi di gas liquido, rendendo disponibile il GNL per l’alimentazione di almeno 12.000 camion e fino a 48 traghetti all’anno. Durante il suo esercizio consentirà di evitare l’emissione di 6 milioni di tonnellate di CO2e di azzerare quelle di particolato e di ossidi di zolfo.
Primo porto italiano con deposito GNL
Con l’entrata in funzione dell’impianto – partecipato al 51% da PIR, al 30% da Edison e al 19% da Scale Gas, controllata di Enagás – l’Italia beneficerà di un approvvigionamento stabile e sicuro per il mercato del GNL nei trasporti, contribuendo all’impegno tricolore nei confronti dell’UE di coprire con il GNL il 50% del consumo marittimo e il 30% di quello stradale entro il 2030, attraverso un network di infrastrutture di approvvigionamento lungo la rete trans-europea di trasporto TEN-T. Ravenna diventa dunque il primo porto italiano del TEN-T a dotarsi di una infrastruttura per il GNL.
Dalla Spagna in tutta Italia
Depositi Italiani GNL è la società che da oggi prende formalmente in carico la gestione delle attività operative del deposito costiero nel porto di Ravenna. Edison si occuperà dell’approvvigionamento del deposito tramite la Ravenna Knutsen, una delle prime metaniere al mondo di piccola taglia (30.000 metri cubi) e di estrema flessibilità operativa, fatta realizzare dall’armatore norvegese Knutsen OAS Shipping. Il GNL verrà prelevato in Spagna, trasportato con la metaniera a Ravenna e depositato in DIG, per poi essere caricato sulle autocisterne e distribuito nella Penisola. La capacità stoccata nel deposito sarà venduta a terzi per il 15% da DIG, mentre Edison disporrà dell’85% da destinare agli usi finali, in quanto operatore integrato dall’approvvigionamento del GNL alla sua vendita. In questo modo, Edison completa la prima catena logistica integrata in Italia.
60 imprese fornitrici locali, oltre 200 operai e 80 ingegneri
La realizzazione del deposito costiero è stata affidata all’ingegneria di Edison che, nonostante la situazione pandemica determinata dal Covid-19, ha consegnato l’impianto nei 28 mesi previsti dalla tabella di marcia del cantiere, con soli 18 mesi di completamento dell’iter autorizzativo (un’eccezione positiva nel mondo complicato della burocrazia italiana). Nella fase di costruzione l’impianto ha visto il coinvolgimento di 60 imprese fornitrici locali, oltre 200 operai e 80 ingegneri che hanno disegnato e seguito l’esecuzione di tutti gli elementi del terminale. Per la sua realizzazione sono stati impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 600 tonnellate di acciaio e il terreno è stato consolidato attraverso 2.200 pali in ghiaia e 180 pali in calcestruzzo armato di oltre un metro di diametro e profondi 45 metri. Enagás ha supportato Edison e DIG nella fase di avvio della messa in esercizio del terminal.
Le dichiarazioni
«Con DIG avviamo un nuovo canale di approvvigionamento sicuro e competitivo – ha dichiarato Nicola Monti, amministratore delegato di Edison – che riduce la dipendenza dalle importazioni via autobotte dall’estero e potrà favorire la diffusione del GNL nei trasporti anche in zone d’Italia dove ad oggi non risultava accessibile o competitivo. Ora stiamo portando avanti altri due progetti di deposito GNL a Brindisi e Napoli, dove siamo ancora a livello di completamento delle autorizzazioni».
«Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto questo ambizioso traguardo nel porto di Ravenna, che è la base storica del nostro Gruppo – ha commentato Guido Ottolenghi, amministratore delegato PIR – Il deposito DIG rappresenta il primo passo concreto nella direzione della transizione energetica del Paese».
«Questo nuovo terminale, che ha iniziato a rifornirsi dall’infrastruttura GNL di Barcellona – ha spiegato Claudio Rodriguez in rappresentanza di Enagás – rafforzerà la catena di approvvigionamento del GNL nel Mar Mediterraneo e contribuirà alla promozione e all’uso di questo combustibile alternativo nei trasporti”.
Il GNL nel trasporto italiano
In Italia nel 2020 circolavano 2.852 autocarri alimentati a GNL, pari a un incremento di circa il 40% rispetto al 2019. Nel primo semestre 2021 le nuove immatricolazioni di camion a GNL sono state 635 (+86,8% dalle 340 immatricolazioni di un anno prima) secondo i dati del ministero dei Trasporti elaborati da Anfia. Attualmente nel Paese circolano circa 3.500 camion a GNL e si registrano 104 stazioni di rifornimento (erano solo 6 nel 2016). Per quanto concerne il trasporto marittimo, dal 2010 ad oggi il numero di navi alimentate a GNL è continuamente aumentato, con un ritmo tra il +20% e il +40% all’anno e quelle in ordine ad oggi sono circa 84 unità.