Gli equipaggi dei mezzi di trasporto provenienti dall’estero che non sono in possesso del green pass (o di altre certificazioni per vaccinazioni riconosciute dall’EMA o ancora di vaccinazioni riconosciute equivalenti con circolare del Ministero della salute) possono accedere ai luoghi deputati alle operazioni di carico/scarico delle merci, a condizione che dette operazioni vengano effettuate da altro personale.
È quanto rende noto una circolare rilasciata oggi dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, recante «Chiarimenti sulle vigenti disposizioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 nel settore dei trasporti».
Con questa circolare, il governo concede in pratica la possibilità agli autisti provenienti dall’estero di scaricare le merci rimanendo in cabina. E possono farlo sia nel caso siano sprovvisti di green pass, sia che siano vaccinati tramite altre certificazioni non riconosciute dalle nostre autorità sanitarie (come ad esempio quelle che riguardano il vaccino russo Sputnik). Si tratta di una misura che farà senz’altro discutere, anche perché lascerebbe ampi margini di discriminazione. In questo modo un autista italiano infatti, a differenza di un suo collega proveniente dall’estero, non potrebbe caricare e scaricare le merci, nemmeno se resta in cabina. Un provvedimento ambiguo, insomma, a doppio peso e doppia misura.