Raggiungere le di zero emissioni di carbonio entro il 2040, in anticipo di 10 anni rispetto all’Accordo di Parigi. È l’obiettivo che si è data The Climate Pledge – fondata nel 2019 da Amazon e Global Optimism è una comunità di aziende, organizzazioni e persone operanti trasversalmente in diversi settori – che oggi conta 201 firmatari impegnati nel favorire investimenti sullo sviluppo di prodotti e servizi a basse emissioni di carbonio. Tra questi si annoverano anche società che operano del mondo dell’automotive e della logistica (tra questi anche Mercedes-Benz, Scania, Omni Logistic, Rail Dalivy Group e altri) di tutto il mondo. Tra i nuovi firmatari che aderiscono al Climate Pledge vi sono anche alcune società italiane, come Treedom, Fileni e la società di trasporti Logicompany3 (LC3), prima azienda di logistica italiana ad aderire al progetto.
I firmatari del Pledge generano un fatturato annuo complessivo di oltre 1,8 trilioni di dollari a livello mondiale, hanno più di 7 milioni di dipendenti e operano in 26 settori diversi in 21 Paesi.
I firmatari del Climate Pledge si impegnano a:
– misurare e rendicontare periodicamente le proprie emissioni di gas serra;
– attuare strategie di decarbonizzazione in linea con l’Accordo di Parigi attraverso cambiamenti aziendali e innovazioni, tra cui miglioramenti dell’efficienza, l’impiego di energie rinnovabili, la riduzione di materiali e altre strategie di eliminazione del carbonio;
– neutralizzare qualsiasi emissione residua adottando misure compensative aggiuntive, quantificabili, concrete, permanenti e con impatto sociale positivo, al fine di raggiungere zero emissioni nette annue di CO2 entro il 2040.
Ma, come sarà il futuro della logistica e della mobilità green? Il digitale può essere un alleato dell’ambiente? Aziende, istituzioni, cittadini, stanno adottando comportamenti sostenibili? Temi affrontati anche nel recente evento che ha visto la partecipazione di una quindicina di speaker che hanno presentato progetti, best practice e studi utili a fronteggiare efficacemente il cambiamento climatico.
«La scienza e i modelli di simulazione dimostrano inequivocabilmente che il cambiamento climatico sta progredendo, per cui sono necessari una radicale transizione ecologica verso la piena neutralità climatica e uno sviluppo ambientale sostenibile al fine di mitigare le minacce ai sistemi naturali e umani» ha detto Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica nel suo intervento, sottolineando come il governo stia stanziando risorse significative per progetti green volti alla decarbonizzazione grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). «In particolare – ha aggiunto il ministro – la riforestazione urbana è una componente chiave del programma, sia per rigenerare le città nel loro complesso, sia per preservare un ambiente pulito per i cittadini. Oggi è importante vedere che un’azienda come Amazon abbia deciso di unire le forze con le università e le associazioni italiane per lanciare un progetto di grande rilevanza per il nostro Paese. Significa che stiamo andando tutti nella stessa direzione, lavorando insieme per combattere il cambiamento climatico con un impegno comune per la transizione ecologica».
Ed è proprio sulla comunione di intenti che si sono incontrati tutti i relatori.
Per Gabriele Sigismondi, country director di Amazon Logistics in Italia, l’e-commerce non può prescindere dalla logistica che deve diventare sempre più sostenibile andando a ottimizzare ogni anello della catena; dai flussi al carico, dal parco veicoli per la distribuzione al pakaging dei singoli prodotti. È qui che trova spazio Shipment zero «la nostra visione per ridurre le emissioni di Co2».
Dario Albano, managing director vans di Mercedes-Benz Italia, ha sottolineato come innovazione e sicurezza siano nel dna della Stella e come punti diritta verso l’elettrificazione di tutta la gamma di veicoli, saltando completamente il passaggio degli “ibridi” «con Amazon abbiamo diverse centinaia di unità in Italia, migliaia in Europa e nel mondo. Inaspettatamente l’Italia sta rispondendo molto bene risultando particolarmente ricettiva sul fronte della sostenibilità. E questo ci inorgoglisce».
Dal punto di osservazione di Fabrizio Buffa, alternative propulsions manager di Iveco si sta assistendo a una forte accelerazione sulla transizione energetica nel settore dei trasporti. Iveco ha introdotto i primi veicoli a gas naturale nel 1994 e oggi vanta una gamma ampia di mezzi alimentati a Bio-LNG «in Italia il 19% del metano per autotrazione è già Bio – ha sottolineato Buffa – ovvero proveniente da fonti rinnovabili», affiancati a quelli elettrici e, guardando un po’ più avanti, all’idrogeno. Secondo il manager «assisteremo alla coesistenza delle diverse tecnologie, utilizzate a seconda delle varie missioni».
Primo vettore logistico italiano a puntare sul trasporto 100% sostenibile e ad aderire agli impegni contenuti nel The Climate Pledge è la LC3 Trasporti.
Fondata nel 2009 a Gubbio, si mostra sin da subito particolarmente attenta alle tematiche ambientali. Negli anni successivi sviluppa il progetto BEST (Better Environment & Sustainable Transport), presenta il progetto di prima stazione italiana per la distribuzione di metano liquido, inserisce in flotta il primi mezzi alimentati a Biometano Gassoso (Bio-CNG) e Biometano Liquefatto (Bio-LNG) prodotto principalmente con gli scarti dell’industria alimentare, agricoli e forsu (rifiuti urbani).
Recentemente ha messo in strada il primo mezzo di traporto pesante 100% elettrico.
Non solo trattori, però; per quanto riguarda i sistemi di refrigerazione dei suoi semirimorchi, LC3 Trasporti utilizza l’Azoto Liquido per abbattere del tutto le emissioni di CO2, NOX, polveri sottili e azzerare l’inquinamento acustico.
«Siamo orgogliosi di far parte di questo importante progetto a beneficio dell’ambiente e di poter condividere visione e obiettivi con altre importanti realtà di livello mondiale, nell’interesse di tutta la collettività – è il commento di Michele Ambrogi, presidente di LC3 Trasporti – Il nostro piano strategico e i nostri valori a favore della sostenibilità ambientale coincidono da sempre con gli impegni contenuti all’interno del ‘The Climate Pledge’. E siamo certi che quest’assunzione di responsabilità avrà un effetto a catena su tutta la filiera, soprattutto nell’ambito della logistica e del trasporto pesante su gomma che, ad oggi, incide ancora in maniera significativa in emissione di inquinanti nell’atmosfera».