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VDO presenta la versione aggiornata del tachigrafo digitale

La società brand del gruppo Continental apporta delle innovazioni al suo dispositivo DSRC-RP. L'obiettivo è quello di migliorare l'efficacia dei controlli, rendendo gli stessi più puntuali e permettendo di fermare solo i veicoli meritevoli di attenzione

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Il 21 agosto 2023 è una data da segnare sul calendario: entrerà infatti in vigore in Europa l’obbligo d’installare la nuova generazione di tachigrafi digitali sui veicoli industriali di nuova immatricolazione. Come è noto, si tratta di una normativa che ha come scopo principale quello di limitare gli illeciti in materia di cabotaggio stradale abusivo e distacco degli autisti (strumento con il quale i datori di lavoro possono richiedere ai propri dipendenti di lavorare in un altro Stato dell’UE per un periodo limitato di tempo).

L’introduzione di questa novità non ha trovato impreparata VDO, società brand del gruppo Continental, che in occasione delle 40° edizione de «Le Giornate della Polizia Locale e sicurezza urbana» tenutasi a Riccione dal 15 al 17 settembre, ha presentato la versione aggiornata del suo dispositivo DSRC-RP.

All’esterno il dispositivo è simile a quello delle precedenti generazioni, ma all’interno presenta una nuova architettura che introduce diverse novità rispetto al passato. Tra queste troviamo nuovi sensori e sigilli, nuove carte Tachigrafiche (GEN 2), il nuovo secondo segnale di velocità attraverso il modulo GNSS e, infine, il modulo DSRC.

Proprio quest’ultimo rappresenta una delle novità più interessanti, perché consente all’operatore, durante i controlli su strada, di avere la possibilità di visualizzare da remoto su un dispositivo tablet o pc i 19 parametri previsti dalla normativa vigente. Il tutto con la semplice interrogazione del modulo presente a bordo veicolo. In questo modo vengono ottimizzate le attività di preselezione del traffico veicolare e si consente di avere già, in via anticipata, una panoramica dello stato del veicolo e dell’apparato tachigrafico.

VDO sottolinea che questi dati riguardano solo informazioni relative alla sua calibrazione e allo stato del veicolo, unitamente ad informazioni sulle condizioni di sicurezza e su possibili malfunzionamenti o manipolazioni del tachigrafo stesso. Nessun dato personale del conducente sarà incluso nella trasmissione dei dati richiesta dall’operatore di controllo, in quanto i dati della carta conducente sono classificati come dati sensibili. Infine, nessuna sanzione sarà elevata in maniera automatica sulla base dei dati trasmessi.

Il controllo da remoto serve dunque solo per selezionare i veicoli eventualmente da fermare in caso di qualche anomalia sui diciannove parametri trasmessi da remoto. Ciò aumenterà l’efficacia dei controlli, riducendo i fermi degli automezzi che viaggiano in regola.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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