In un anno anomalo come il 2020 – segnato dalla pandemia del Covid 19 – gli autotrasportatori registrano un dato positivo e negativo al tempo stesso per quanto riguarda gli incidenti stradali. Se infatti il numero delle vittime tra gli occupanti dei veicoli per trasporto merci è in assoluto il più basso tra gli utenti della strada (117 morti), in percentuale rispetto al 2019 la diminuzione delle vittime è quella più contenuta (-14,59%). Solo per fare un raffronto, le vittime su autovetture diminuiscono del 27,9% (1.018), su ciclomotori del 33% (59), mentre per i ciclisti la variazione è pari a -30,4% (176).
Questi dati provengono dal Rapporto Aci-Istat sull’incidentalità stradale 2020, un’annata atipica caratterizzata in generale da un crollo degli incidenti (118.298, -31,3%), dei morti (2.395, -24,5%) e dei feriti (159.249, -34%, con i feriti gravi a 14.102 per un -20%). Questa situazione, determinata in modo evidente dal lockdown e dai blocchi della mobilità e coprifuoco dovuti all’emergenza pandemica, ha comportato di conseguenza un abbassamento dei costi sociali, calcolati in 11,6 miliardi (0,7% PIL), con un -31,4% rispetto all’anno precedente.
Tra le tantissime informazioni contenute nel Rapporto, quelle che si riferiscono al trasporto pesante ci dicono che sulla rete extraurbana principale il valore medio annuale dell’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) è diminuito in modo consistente rispetto al 2019 per i veicoli adibiti al trasporto merci, in particolare nel Sud Italia, dove l’IMR è risultato in calo del 25%. A livello mensile la diminuzione massima della mobilità si è verificata ad aprile 2020, in coincidenza con il periodo di lockdowngenerale, toccando punte del -40% per i pesanti (fonte Anas). Sulla rete autostradale le percorrenze annue dei veicoli sono diminuite per i mezzi industriali del 12,4% (fonte Aiscat).
Un dato interessante sugli incidenti riguarda i conducenti stranieri che, rapportati al totale degli stranieri stessi, risultano coinvolti solo per il 7,7% nei sinistri di mezzi pesanti. I conducenti stranieri di Tir coinvolti in incidenti (circa 2.300, il 16% sul totale comprensivo anche degli italiani) hanno come nazionalità più frequenti quelle rumena (23,6%), albanese (12,8%) e marocchina (7,3%).
Dati generali – Nel 2020 il tasso di mortalità è calato da 52,6 a 40,3 morti per milione d’abitanti, mentre l’indice di mortalità, ovvero il rapporto morti/incidenti con lesioni a persone, rimane praticamente invariato a 2,02 (+ 0,18%). Per il tasso di mortalità però ben 13 regioni sono sopra la media, con gli scostamenti più rilevanti in Molise (8,4), Sardegna (5,9), Bolzano/Bozen (5,8), Umbria (5,2) ed Emilia-Romagna (5). La diminuzione di incidenti più consistente si è registrata sulle autostrade (-39,9%), seguite da strade urbane (-31,7%) ed extraurbane (-27,5%). Sempre sulle autostrade, si è registrata la riduzione maggiore di vittime (-37,1%). Seguono strade extraurbane (-25,7%) e urbane (-20,3%).
Le principali cause di incidenti si confermano distrazione alla guida o andamento indeciso (15,7%), mancato rispetto di precedenza o semaforo (14,5%) e velocità troppo elevata (10%).
Analizzando le multe, più di 2,2 milioni sono state comminate per l’eccessiva velocità, 120 mila per l’uso del cellulare e 30 mila per guida sotto effetto di alcol e sostanze stupefacenti.
Infine i conducenti coinvolti in incidenti stradali sono stati 213.196 (163.593 uomini e 49.603 donne), di cui 22 mila circa cittadini stranieri.
«L’analisi dei dati dimostra che purtroppo la diminuzione di incidenti e vittime è legata unicamente ai provvedimenti di confinamento anti-Covid – ha commentato il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani – L’andamento dell’incidentalità stradale si è mosso di pari passo con la riduzione di mobilità e poi con la ripresa».