Sono 2.744 le infrazioni sui tempi di guida e di riposo riscontrate nel 2020 dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL). Questo dato non è isolato, nel senso che le infrazioni sono anche altre, però serve subito a sottolineare quanto ciò che solitamente viene riscontrato tramite controlli stradali, trova a maggior ragione conferma anche tramite le ispezioni in azienda. E se sulla strada in effetti le violazioni della normativa sui tempi di guida risultano quelle maggioritarie, qui lo diventano in modo ancor più rotondo. Prova ne sia che le 2.744 infrazioni ricordate sono emerse sulla base di 4.212 controlli effettuati dall’INL ad aziende attive nel trasporto e nel magazzinaggio. E comunque rispetto al totale delle ispezioni ben 3.010, vale a dire il 71% ha fatto emergere situazioni di irregolarità. In particolare, i controlli hanno riguardato 4.165 ispezioni in materia di lavoro e 159 in materia di salute e sicurezza.
Il 46% delle irregolarità riferite al mancato rispetto dell’orario di lavoro
Dall’esito dei controlli, oltre alle 2.744 sui tempi di guida, è emersa una situazione molto chiara delle irregolarità più diffese: 511 sono state le infrazioni per lavoro nero; 2.329 relative a fenomeni interpositori; 109 attinenti alla normativa sul distacco; 922 i casi di mancato rispetto dell’orario di lavoro a cui vanno aggiunti 413 riguardanti in particolari il personale mobile; 111 in materia di salute e sicurezza; 229 violazioni penali e 2 sulla copertura delle aliquote disabili.
Ciò significa che, tra le imprese con codice ATECO trasporto è magazzinaggio, il 46% delle irregolarità si riferisce al mancato rispetto degli orari di lavoro.
Se, invece, guardiamo al totale delle ispezioni effettuate dall’INL nel 2020, le ispezioni del settore trasporto e magazzinaggio sono state pari al 7% del totale delle ispezioni, con un totale di 5.174 accessi su 83.421 complessivi (6,20%).
Un ulteriore elemento riguarda i controlli relativi ai fenomeni di interposizione fittizia in materia di appalto, distacco o somministrazione illeciti: su 12.714 posizioni lavorative irregolari riscontrate a livello nazionale, 2.329 hanno riguardato il settore trasporto e magazzinaggio (cioè il 18,31%).
L’alto tasso di irregolarità delle cooperative
Per quanto riguarda infine le cooperative di lavoro, su 869 cooperative controllate gli illeciti sono stati accertati in 781 aziende (78% tasso di irregolarità, a fronte del 66% nel 2019), ed è stata accertata l’occupazione irregolare di 4.966 lavoratori.
Un balzo del 6,62% di irregolarità in un solo anno è giustificabile solo se si guarda all’aumento esponenziale dell’e-commerce determinato dalle restrizioni della pandemia.