La Polizia stradale durante un controllo sulla A28 a Villotta, in provincia di Pordenone, ha fermato un autista di veicoli pesanti. Inizialmente sembrava un normale controllo di routine, tiepido come la temperatura di questa timida primavera. Poi, invece, quando l’analisi delle stampe del tachigrafo è andata un po’ più a fondo, gli agenti si sono trovati davanti all’ennesima truffa, consumata dall’autista con la complicità di un collega.
Dalle registrazioni sul tachigrafo, infatti, è emersa in modo evidente che i dati relativi all’autista sottoposto a controllo non combaciavano con quelli registrati sulla carta del conducente inserita nel tachigrafo. Così, è emerso che il conducente, per non oltrepassare i tempi di guida e di riposo trascritti sulla propria carta, allo scadere dei termini previsti dalla normativa, la sostituiva con quella appartenente a un collega compiacente. In questo modo era come se alla guida si alternassero due autisti, quando in realtà ce n’era soltanto uno. Addirittura, gli agenti arrivavano ad appurare che nel corso di uno dei 28 giorni precedenti l’autista in questione aveva guidato per 15 ore ininterrotte! Al termine delle quali aveva dormito per appena 5 ore, per poi ripartire nuovamente.
Ovviamente l’elenco delle sanzioni è stato pesante: quelle pecuniarie sono arrivate complessivamente a 4.200 euro a cui va aggiunto il ritiro della patente e la segnalazione della documentazione all’Ispettorato del Lavoro per sottoporre a controllo l’intera azienda.