Con un laconico comunicato pubblicato sabato scorso sul suo sito, CNH Industrial conferma di aver «terminato le discussioni con FAW Jiefang relative al business On-Highway dell’Azienda». Sfuma così la vendita di Iveco al gruppo cinese mentre proseguono i piani di spin-off di queste attività nella prima parte del 2022.
CNH Industrial sottolinea che vi sono «significative opportunità per sviluppare il proprio business On-Highway come fattore di accelerazione nell’attuazione di soluzioni e infrastrutture per trasporti sempre più sostenibili, in linea con le ambizioni del Green Deal dell’Unione Europea».
Dietro all’interruzione delle trattative – favorevolmente accolte da governo e sindacati – ci sarebbero la proposta di chiudere la vendita a 3,6 miliardi di dollari, ritenuta inadeguata e la rigida legislazione vigente a Pechino.
«Accogliamo con favore e valutiamo positivamente la notizia del mancato perfezionamento della trattativa tra CNH e Faw Jiefang per la vendita di Iveco» si legge in una nota del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, pubblicata sul sito del ministero, che puntualizza come «Il governo italiano ha seguito con attenzione e attiva discrezione tutta la vicenda perché ritiene la produzione di mezzi pesanti su gomma di interesse strategico nazionale».
Il ministero, a questo punto, conferma di essere «pronto a sedersi al tavolo per intervenire per tutelare e mantenere questa produzione in Italia».