11.000 punti di ricarica per camion elettrici in tutta l’UE entro il 2025 e 42.000 entro il 2030. Questo è quanto chiedono nella lettera recapitata ieri la European Automobile Manufacturers’ Association (ACEA) e Transport & Environment (T&E) in una lettera congiunta alla Commissione europea. Sul punto costruttori di veicoli e ambientalisti sembrano trovare un definitivo punto di incontro: se si vogliono perseguire in maniera realistica gli obiettivi posti da qui al 2050 con il Green Deal sono necessarie azioni concrete che creino le condizioni per imboccare la strada verso l’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale per arrivare poi al 2050 utilizzando soltanto mezzi a zero emissioni. Perché è chiaro che senza gli investimenti sulle infrastrutture – e al momento attuale le ricariche per camion elettrici sono praticamente «zero» – le aziende interessate a investire in veicoli con tale modalità di alimentazione non hanno le condizioni per poterlo fare.
Rispetto invece all’alternativa energetica affidata alle fuel cell, la richiesta delle due associazioni è di creare 300 stazioni di rifornimento di idrogeno per mezzi pesanti entro il 2025, per arrivare poi a 1.000 entro il 2030.
La richiesta dell’industria automobilistica e dell’associazione ambientalista viene avanzata non a caso prima della revisione (prevista entro il 2021) della direttiva europea 2014/94/UE sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (DAFI), proprio allo scopo di prevedere un’inclusione anche dei camion e degli autobus all’interno del perimetro applicativo di questo atto normativo, per poi indicare in maniera puntuale degli obiettivi vincolanti per i singoli Stati relativamente alle realizzazione di infrastrutture di ricarica (all’interno di magazzini, hub logistici, aree pubbliche e corridoi autostradali) che contemplino le esigenze di potenza e di spazio dei veicoli pesanti.
Tutti argomenti quindi che la Commissione europea deve affrontare nella direttiva DAFI. E proprio per questo la direttiva DAFI – come afferma il presidente di Acea, Martin Daum – «è un’occasione d’oro per garantire che l’implementazione delle infrastrutture e l’implementazione di veicoli a zero emissioni vadano di pari passo».
Anche secondo William Todts, direttore esecutivo di Transport & Environment, «il futuro è elettrico, anche per i camion. La transizione verso i camion a zero emissioni sta avvenendo ed è ora che la Commissione europea si svegli. Abbiamo bisogno di costruire 10.000 punti di ricarica per camion nei prossimi quattro anni, nei depositi di camion, negli hub logistici e lungo ogni autostrada principale in Europa».