Anche l’azienda triestina, tra le maggiori esistenti in Italia, fa i conti con la carenza di autisti, almeno a partire dal 2017. Un problema che si manifesta con un forte turn over, accentuato in tempi di Covid, e con un innalzamento dell’età media dei conducenti in grado di moltiplicare le criticità negli anni a venire.
Perché si è creato il problema?
Secondo l’amministratore delegato, Ervino Harej, è colpa un po’ della scarsità dei servizi disponibili per chi guida, un po’ delle lunghe attese, un po’ degli alti costi necessari per acquisire le patenti.
Il buono della professione
Harej sottolinea invece gli aspetti positivi della professione, a partire dall’autonomia organizzativa all’opportunità di lavorare all’interno di veicoli connessi e sicuri, fino alla gratificazione di beneficiare di retribuzioni che possono arrivare a livelli più alti di un operaio specializzato.
La ricetta anti-carenza
Come soluzioni, invece, in Autamarocchi sono ricorsi a un’apertura progressiva alle donne e, soprattutto, alla creazione di una vera e propria Academy in grado di formare l’autista all’uso del veicolo, all’organizzazione aziendale, alle missioni da svolgere, alle modalità operative da adottare. Per fidelizzarlo, invece, si ricorre, oltre che alla formazione, al rispetto e alla possibilità di condurre i camion più nuovi e tecnologici.
Buon ascolto e buona strada!