Una pattuglia del Distaccamento Polizia Stradale di Darfo Boario Terme, durante i controlli a Rodengo Saiano, ha fermato un autoarticolato in viaggio con un carico apparentemente al di sopra del limite consentito. La sorpresa, oltre all’effettivo accertamento del sovraccarico, è stata quella di scoprire che il conducente avesse quasi raggiunto le 7 decadi e che quindi piuttosto che essere lì a guidare un camion, oltretutto violando le norme sulla massa di carico, dovesse essere in pensione già da un paio di anni
L’art. 115 co. 2 b) del codice della strada al riguardo parla chiaro e dice espressamente che «Chi guida veicoli a motore non può aver superato i sessantacinque per il trasporto di cose. Tale limite può essere elevato, anno per anno, fino a sessantotto anni qualora il conducente consegua uno specifico attestato sui requisiti fisici e psichici a seguito di visita medica specialistica annuale, con oneri a carico del richiedente, secondo le modalità stabilite nel regolamento». Insomma, si può tirare avanti per un tre anni dopo i 65, ma arrivare al 70 è praticamente impossibile. Ragion per cui gli agenti non soltanto lo hanno sanzionato per il sovraccarico (1.200 euro), ma hanno anche disposto la sospensione della patente di guida.
La vicenda, di per sé poco significativa, lo diventa in quanto è emblematica dello stato attuale del mondo dell’autotrasporto: autisti sempre più vecchi, costretti a rimanere al volante anche oltre il consentito, perché di giovani disposti ad intraprendere la professione che ne sono sempre sempre meno.
Questo dato emerge molto chiaramente sul numero monografico di marzo di Uomini e Trasporti (in distribuzione in questi giorni e già pubblicato on line sul sito) interamente dedicato alla carenza di autisti: da febbraio 2019 a febbraio 2021 sono scomparse quasi 130 mila patenti C e oltre 70mila CQC. E le cose potranno andare sempre peggio visto che il 63% dei titolari di patenti C è over 50 e solo il 12,8% ha meno di 40 anni.
Se si guarda invece ai titolari di CQC gli ultracinquantenni sono più della metà, circa il 50,8%, mentre gli under 40 sono circa il 14,7%.
Un dato infine rispetto alle patenti CE, rispetto alle quali non è possibile stabilire un confronto rispetto a due anni fa perché una modifica normativa non rende il dato omogeneo. E comunque anche da numeri di febbraio 2021 gli ultracinquantenni sono il 50,9% e gli under 40 il 20,8%.
Quali le conseguenze di questa tendenza e le eventuali soluzioni adottabili? Tutte domande a cui prova a fornire risposte il numero di marzo di Uomini e Trasporti che ha dato voce ad aziende e dimensioni e ambiti merceologici diversi, a rappresentanti delle associazioni di categoria e sindacali, direttamente agli autisti per cercare di misurarne il disagio. Alla fine sono state elaborate cinque proposte che potrebbero se non risolvere il problema della carenza di autisti, per lo meno frenare l’emorragia.