L’annus horribilis 2020 si chiude con un quadro tutto sommato consolatorio per il mercato italiano dei trasporti, specie in relazione allo stesso periodo del 2019. Nel quarto trimestre 2020, infatti, in base alle indicazioni fornite dal Barometro Timocom, il rapporto tra carichi e mezzi disponibili tra Italia e resto di Europa si mantiene tra 21/79 e 25/75, non lontano dal 28/72 di fine 2019. Non sono certo cifre esaltanti, ma il temuto crollo per l’effetto Covid non si è fortunatamente verificato. Tutto tranquillo dunque? No, anche perché i segnali di inizio 2021 non promettono certo bene. Il 1° febbraio il rapporto carichi/mezzi tra lo Stivale e gli altri Paesi del Continente era infatti al 19/81 e bisognerà dunque aspettare qualche mese per capire esattamente il trend in corso. Anche il mercato interno, che pure tra settembre e dicembre si era mantenuto quasi sempre oltre il 50%, probabilmente per l’effetto Feste di Natale, è oggi al 42% e denota dunque un certo rallentamento.Per quanto poi riguarda l’export verso altri Paesi europei, protagonisti come al solito la Francia (54/46) e la Germania (52/48), nazioni che tradizionalmente alimentano il lavoro del trasporto internazionale italiano. Ad esempio, la crescita negli inserimenti di carichi dall’Italia alla Germania è stata fortissima a fine 2020 (ottobre +58%, novembre +128% e dicembre +139%), colmando nel bilancio complessivo il gap con il 2019 che si era venuto a creare durante il lockdown primaverile. A sostegno di queste cifre, l’Istituto nazionale di statistica tedesco ha registrato per il mese di novembre 2020 una crescita dell’import dall’Italia del +7,4% rispetto allo stesso mese del 2019.
Infine, se guardiamo all’import verso l’Italia per singoli Stati, spicca tra tutti l’Austria con un notevole 68/32, seguita dalla Repubblica Ceca (50/50).
La situazione europea – Per il trasporto continentale il 2020 si è chiuso positivamente, con un aumento negli ultimi 4 mesi del 9% rispetto al terzo trimestre, sebbene i numeri siano scesi ad ottobre (-4%) e a novembre (-28%), in rapporto a un settembre decisamente forte (+70%). A dicembre però gli inserimenti dei carichi sono aumentati di nuovo del 18%, con quasi 1,5 milioni di carichi in più. Un valore notevole, poiché solitamente l’ultimo mese dell’anno è caratterizzato da cifre decisamente inferiori. L’anno appena passato ha così registrato un incremento complessivo degli inserimenti di carichi del 53% rispetto al 2019, superando i 10 milioni mensili (rispetto al 2019 ottobre +43%, novembre +47% e dicembre +76% di domanda di trasporti).
Volendo fare un’analisi economica della situazione generale del 2020, il quadro fornito dal Barometro dei trasporti è stato quindi caratterizzato da un’elevata volatilità unita a segni di ripresa parziale. Un fattore determinante di questa volatilità è stato ovviamente rappresentato dai diversi periodi di lockdown in numerosi Paesi europei. Un esempio tra tutti: le offerte di carichi per tratte dalla Germania alla Francia sono letteralmente crollate ad aprile dell’84% e a maggio del 67% rispetto al 2019. Dopo l’allentamento dei rigorosi blocchi a metà maggio, a giugno la domanda è rapidamente salita, aumentando addirittura del 16% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nel complesso, il numero di inserimenti di carichi nel 2020 è aumentato dell’8% rispetto al 2019, nonostante le considerevoli oscillazioni dovute alla pandemia.
Ricordiamo che, tramite il Barometro dei trasporti, dal 2009 Timocom analizza i dati sull’andamento del rapporto tra domanda e offerta di trasporti all’interno della Borsa carichi, integrata nello Smart Logistics System, in 44 Paesi europei. Oltre 135.000 utenti generano ogni giorno fino a 750.000 offerte internazionali di carichi e veicoli.