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Cina, sul porto di Tianjin entra in azione una flotta di 50 veicoli a guida autonoma

Il più grande porto della Cina settentrionale e accesso marittimo a Pechino scommette sulla guida senza conducente e fare ricorso a una flotta di veicoli autonomi per migliorare la propria efficenza. I test fin qui condotti dimostrano la possibilità di tagliare i costi operativi e la spesa energetica del 25 e del 50%

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Il porto di Tianjin, il più grande della Cina settentrionale e il principale accesso marittimo a Pechino, rilancia ancora sulla guida autonoma allo scopo di migliorare l’efficienza della navigazione su scala internazionale. E per volontà del Gruppo Tianjin Port viene creata un’area dimostrativa in cui verrà insediata una flotta di oltre 50 veicoli autonomi che, seguendo procedure di sicurezza standardizzate, adotteranno un sistema di spedizione e una piattaforma di gestione del traffico estremamente efficiente e in grado di spingere avanti il livello di automatizzazione della logistica e del trasporto. L’accelerazione tecnologica dell’infrastruttura è dimostrata pure dal fatto che, dallo scorso ottobre, il porto di Tianjin ha trasformato il sistema gestionale del terminal container, ora completamente automatizzato e in grado di sfruttare dal 5G all’internet delle cose, fino all’intelligenza artificiale.

I test sulla guida autonoma era partiti già nel 2018 testando 25 camion privi di conducente. Anche grazie a queste prove il porto è riuscito a tagliare – stando ai dati forniti dalla stessa società di gestione – i costi operativi e la spesa energetica rispettivamente del 25% e del 50%, secondo un comunicato stampa del porto di Tianjin.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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